La storia di Shaye Scott sta facendo il giro del mondo.
Utah Shaye, oggi Scott, e sua moglie Amanda hanno deciso di condividere sui social la storia d’amore della loro famiglia e dei loro tre figli Emmeline, 11 anni, Hudson, 9 anni, e Desmon, 6 anni. Tutto è cambiato nel 2019, durante una vacanza che la coppia stava facendo a Laguna Beach, in California, quando Shaye ha deciso di aprire e di parlare alla moglie Amanda della sua disforia di genere (alla fine di questo articolo troverai “cos’è la disforia di genere”).
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“Ero nervosa di parlare con Amanda – ha confessato Shaye al settimanale People – non è semplice per un uomo sposato dire alla propria moglie che si sentiva una donna bloccata in un corpo di uomo”.
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“È stata Amanda che mi ha aiutato ad accettare la mia identità transgender e che mi è stata vicino”, continua il racconto di Shaye. Sempre nel 2019 Shaye decide di sottoporsi alla terapia ormonale e di confessare, ai loro tre figli, il cambio di sesso del papà. “Ho avuto più problemi io con me stesso di quanti ne abbiano avuto i miei figli nell’accettare il mio cambiamento”, dice Shaye.
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“La transizione di mio marito mi ha aiutata a crescere e a capire la disforia di genere, persino la mia sessualità oggi è diversa”, ha confessato la moglie Amanda. La coppia a gennaio 2024 ha deciso di rinnovare i loro voti di matrimonio, dopo 18 anni d’amore e, ancora oggi, ha deciso di continuare a stare insieme: “Molti credono che ci lasceremo ma invece ci amiamo tantissimo”.
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“Spesso si dimentica che le persone trans sono esseri umani come tutti – continua Amanda – per questo abbiamo deciso di aprile un profilo su tiktok e spiegare a chi si sente come Shaye, di capirsi e di accettarsi”.
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La famiglia oggi vanta quasi 300 mila follower tra Instagram e Tiktok e più di 8 milioni di like. I loro video fanno più di 100 milioni di visualizzazioni e sono diventanti una fonte d’ispirazione per molte coppie dove, uno dei due, ha la disforia di genere.
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Cos’è la disforia di genere:
Condizione di intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso anatomico.
• Sono disponibili delle terapie per aiutare le persone con disforia di genere. Queste cure sono individuali: ciò che può alleviare le sofferenze di una persona può essere diverso da ciò che è utile ad un’altra. Ad esempio, in alcuni individui, può essere sufficiente modificare il proprio ruolo di genere (termine che indica tutto ciò che una persona dice o fa per indicare agli altri o a sé stesso il grado della sua femminilità, mascolinità o ambivalenza) tramite l’eventuale supporto da parte dello psicologo e/o del medico psichiatra. Altre persone, invece, al fine di ridurre la propria sofferenza hanno necessità di modificare il proprio corpo attraverso trattamenti ormonali e/o chirurgici.
(Salute.it, 20 aprile 2018, La salute dalla A alla Z) • Partiamo dall’inizio, ci spieghi come è iniziato il suo percorso. «Dopo il lutto di mia mamma nel 2018 e in corrispondenza del lockdown in cui ho avuto molto tempo per pensare in prospettiva alla mia vita ho trovato il coraggio per fare una cosa che avrei sempre voluto fare ma che era troppo complesso. Non sono mai stata confusa, mi sono sempre sentita una donna, anche da piccola. Ma non è facile in un ambiente come il Veneto o comunque in una piccola città affrontare la disforia di genere». (Laura Bisetto, intervistata da Alice D’Este, Corriere della sera.it, 19 maggio 2022, Corriere del Veneto/Cronaca).