Questa è la storia di Leila, un ragazza transgender sopravvissuta dalle torture in Cecenia. All’emittente russa la donna ha raccontato di come sia riuscita a scappare dalla Cecenia per raggiungere la felicità in America. Un passato nel governo di Akhmad Kadyrov, padre dell’attuale leader Ceceno Razman. Leila ha racconta di come la sua vita fosse “privilegiata” in Cecenia, inusuale per qualsiasi ceceno. Nonostante la Cecenia sia uno dei paesi più conservatori e omofobi della federazione russa, Leila è riuscita a vivere la sua identità sempre alla luce del sole: “Non dimenticherò mai il primo giorno di scuola, il primo settembre, quando stupidamente rifiutai di indossare gli abiti maschili che mia madre mi aveva preparato. Ricordo che provò a chiamare mio padre, che ha provato a insegnarmi il buon senso. Ma è servito a niente“. Eppure l’abbigliamento “inusuale” non disturbava né gli insegnanti né i propri compagni di scuola: “Non vivevo esattamente come una donna ma potevo permettermi di manifestarmi come un uomo insolito”.
“Denunciai l’aggressione alle autorità russe – continua il racconto – ma, invece di aiutarmi e darmi sostegno mi hanno solo consigliato di lasciare la Russia per un altro paese, magari l’Europa”. Inizia così una vita da fuggitiva dalla Russia di Putin. E poi la decisione di trasferirsi in America dove Leila decide di racconta la sua storia a Rain Tv. Una storia che somiglia a moltissime altre. Nella Cecenia di Kadyrov, dove sugli omosessuali detenuti, torturati e uccisi nelle cinque prigioni segrete aleggia un silenzio assordante.