Laura Bisetto, 28 anni, è di Treviso. «Ho superato la selezione e spiegato che ero in transizione. In due ore è cambiato tutto. Ora però lavoro in uno studio medico»
Ad intervistare la ragazza è stato il corrieredelveneto.it. Laura ha passato il primo colloquio abbastanza facilmente ed è stata selezionata. «Porta i documenti, che ci incontriamo per firmare» le hanno riferito al telefono. Quando si fosse presentata in studio, però, la 28enne trevigiana, avrebbe dovuto presentare la carta di identità non ancora adeguata alla sua transizione.
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«L’ho spiegato subito al telefono per evitare sorprese dell’ultimo minuto — dice lei — e mi hanno detto che vista la situazione dovevano fare un passaggio in più con la presidente. Risultato? Due ore dopo mi hanno detto che l’assunzione saltava perché la mia transizione poteva essere un problema». Laura Bisetto, classe 1993, è una giovane donna trevigiana in transizione e si è trovata diverse volte nella situazione di un’esclusione lavorativa proprio per questo.
Durante il lockdown la decisione del cambiamento:
«Sarà che mi sono fermata, che ho avuto più tempo ma mi sono guardata allo specchio e ho scoperto che non mi riconoscevo più. C’è chi arriva a questo punto già alle superiori, io ho preso consapevolezza in quel momento. Grazie anche al supporto del gruppo Lgbt di Treviso ho iniziato un percorso psicologico. E lì mi sono accorta di una cosa assurda».
Oggi Laura ha trovato un altro lavoro:
«In questo momento lavoro nella segreteria di uno studio medico e mi trovo benissimo. Di fatto una persona dovrebbe essere assunta per il suo profilo lavorativo, non per altro. La discriminazione sociale fortunatamente non mi è mai accaduta».