Sicuramente avete già visto le foto di questa principessa persiana condivise sui social network. La leggenda vuole che la principessa iraniana Zahra Khanom Tadj es-Saltaneh ha avuto nella sua vita 100 pretendenti e che 13 dopo essere stati respinti si suicidarono. Inoltre sembra che sia stata “simbolo di bellezza e perfezione” nel suo tempo, anche se questi fatti, in realtà non sono mai stati verificata, di lei si sa che fu una donna forte e rivoluzionaria.
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E’ stata una donna lungimirante e combattiva, una delle prime femministe nel molto orientale, la prima a togliere in un tribunale la hijab e ad indossare vestiti occidentali. Una donna rioluzionaria. Zahra Khanom-Saltaneh Tadj o Taj Saltaneh o Tāj al-Salṭanah, era della dinastia Qajar, figlia di Nasser al-Din Shah, re di Persia dal 1848 al Maggio 1896.
Si era sposata con il re dell’Iran Amir Hussein Khan Shoja’-al Saltaneh, con il quale aveva avuto 4 figli, due maschi e due femmine. Anni dopo divorziò dal marito, un atto considerato folle a quei tempi e in una società come quella iraniana. Diventò la musa del poeta Aref Qazvini che le dedicò la poesia “Ey Taj”.
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La principessa Taj Saltaneh ha avuto un ruolo molto importante nella società iraniana, si è battuta per i diritti delle donne, aveva fondato l’Anjoman Horriyyat Nsevan (Società della libertà femminile), che lavorava per i pari diritti per le donne, intorno al 1910.
Ciò che si conosce di lei è grazie alle sue memorie, pubblicate con il titolo “Crowning Anguish: Memorie di una Principessa Persiana dal Harem alla Modernità 1884-1914” redatte nel 1996 con una prefazione di Abbas Amanat e tradotte da Anna Vanzan e Amin Neshati. Il Times descrisse così questi scritti: “le memorie di Taj al Saltaneh portano a casa gli intensi conflitti di una vita che si affacciano sul harem e sul modernismo”.