Tutti conosciamo la storia de La Sirenetta, il cartone animato degli anni 80 che ha preso ispirazione dalla fiaba di Hans Christian Andersen anche se il finale è molto diverso dal film.
Nella storia originale infatti, Ariel per tornare una sirena dopo il rifiuto del principe dovrebbe ucciderlo con un pugnale ma l’amore per l’uomo le impedisce di compiere il gesto e così diventa schiuma delle onde. Il suo buon cuore però sarà premiato e dopo 300 anni di buone azioni Ariel potrà andare in paradiso.
La trama del cartone invece contiene un finale molto più allegro, poichè Ariel riesce a riprendersi la voce che la strega del mare le aveva rubato e anche a sposarsi con il principe rimanendo umana.
Dietro la fiaba di Andersen però c”è molto di più che una storia per bambini, fu scritta infatti dopo che lo scrittore si dichiarò all’amico Edvard Collin, quando seppe che si stava per fidanzare con una donna. La reazione di Collin però non fu come sperava Hans, infatti fu di disgusto.
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Da questa grande delusione d’amore Hans Christian Andersen scrisse la storia della Sirenetta, che rappresentava il suo stato d’animo: sentirsi un “difetto” come Ariel, mezza donna e mezza “mostro” innamorata di un giovane “normale”.