Il Giornale attacca la Rai in un articolo dove tenta di insultare Stefano Coletta, direttore dei contenuti di prima serata della Rai.
Luigi Mascheroni lo definisce “Il “Signor Rai”, asserendo che è in offesa alle rivendicazioni dei vari Pillon ed Adinolfi che avrebbe “reso fluida la televisione gen(d)eralista” e che sarebbe “l’uomo che trasforma tutto ciò che tocca in un’industria dello spettacolo gay friendly, la televisione come ininterrotto flusso domestico e la fluidità di genere come normalità di rete”.
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Mascheroni sostiene anche che Coletta “sa orchestrare come pochi il circo RAInbow della prima serata come un generoso mangiafuoco indulgente e comprensivo che si è messo in testa di guidare la transizione dalla tv di genere alla gender television” e che Coletta sia “il Genitore 1 dell’Italia democratica, progressista e Lgbtq, legatissimo al Genitore 2, Serena Bortone, nel cui programma le casalinghe si commuovono perché il figlio del portinaio non può pagarsi gli ormoni per la crescita delle tette”.
In realtà Coletta ha dato davvero poco spazio alle minoranze, ma si sa che la propaganda di destra ama creare una realtà ideologica che ha l’unico scopo di istigare i camerati alla discriminazione. E così il quotidiano degli Angelucci si inventa che esisterebbero “GayUno, GayDue, GayTre”, arrivando a toccare livelli davvero beceri: “Il venerdì sera, quando inizia Ballando con le stelle, da godersi dopo cena con gli amici: seta, raso, piume, civetterie, vendette e spetteguless. Il giorno del matrimonio di Alberto Matano col suo compagno, e Stefano era felice come se fosse lui lo sposo”.
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Antonio Angelucci, deputato abruzzese che da quattro legislature siede in Parlamento nelle file di Forza Italia, è il nuovo proprietario del quotidiano che fu di Berlusconi oltre ad essere il proprietario di numerose cliniche private, tra cui il San Raffaele. Secondo molti osservatori, il Gruppo Angelucci starebbe costituendo un polo editoriale di destra per fare pressioni sulla politica e ingrandire il business della sanità, identificandosi nel modello Meloni che mira a ridicolizzare persone e stili di vita sino ad auspicare un vero e proprio oscurantismo.