Manuela Macario era in spiaggia a Ferrara, in un bagno molto noto a Lido di Spina, che frequenta da anni. I gestori l’hanno presa in disparte: “Alcuni clienti si sono lamentati di comportamenti inopportuni tenuti in spiaggia da te e dalle ragazze che stanno con te, certe cose non si fanno”. Così Manuela Macario, presidente di Arcigay Ferrara, è andata su tutte le furie e ha denunciato l’episodio nella sua pagina Facebook: “Ho chiesto ai gestori di spiegarmi meglio a cosa si riferissero con comportamenti inopportuni e non hanno saputo darmi una risposta. Ipotizzo una carezza, una mano nella mano, un bacio: è osceno forse questo? Niente che non farebbero coppie etero in una spiaggia affollata. Ma era evidente nel nostro caso l’allusione sottintesa era al fatto che eravamo lesbiche. Non ci volevo credere, ho deciso di rendere noto questo brutto episodio di omofobia perchè non è ammissibile. Forse un tempo mi sarei detta: non vado più lì. Ma è un continuo, è ora di dire basta”.
Alla base dell’omofobia c’è una persona repressa che odia (o invidia) chi manifesta la propria felicità!
Emanuela Macario, 45 anni, denuncia un clima ostile, di intolleranza: “Se non sono i migranti sono i gay, se non sono i gay sono i disabili. Le notizie si rincorrono, gli episodi si moltiplicano, i commentatori da social si sbizzarriscono – osserva – Ho cercato il dialogo, ho voluto prima capire. Poi visto le risposte mi sono detta che era bene rendere pubblica la vicenda per evitare che altre donne si sentano colpevolizzate per il loro orientamento sessuale. Frasi come ‘cose che in spiaggia non si fanno’ aprono un ventaglio di possibilità nelle quali smarrirsi. Cosa mai abbiamo potuto fare di così inopportuno da scomodare la quiete di qualche cliente? Mi si muovono accuse calunniose. Nonostante il mio attivismo, nonostante il ruolo che ricopro, nonostante la mia da sempre affermata omosessualità, è la prima volta che mi capita una vicenda così amara e sconcertante“.
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Con i gestori del bagno La Baia di Maui, scrive la presidente Arcigay ferrarese, “mi sono sempre trovata bene, li consoco da una decina d’anni e prima ancora conoscevo i precedenti gestori. Mi è sempre piaciuto andare lì, la spiaggia dei cani sotto l’ombrellone con i loro padroni, dei surfisti, del chioschetto dove aspettare il tramonto, dei tanti amici che con me, da sempre, si fanno cullare dalle nostre abitudini. Ma questo è troppo”. Uno dei titolari del Bagno, contattato da Estense.com, si è limitato a replicare: “Ho recepito le segnalazioni di alcuni clienti che hanno riferito di comportamenti poco opportuni. La Macario la conosciamo bene, è nostra cliente da 10 anni, e le abbiamo riferito la segnalazione. Io non non ho visto, non so quale sia il problema e non ho approfondito perché volevo starne fuori”.
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