È in carica da meno di un mese il Governo Tusk in Polonia e le polemiche oltre agli scontri politici sono già alle stelle: dopo aver “decapitato” i vertici dei media statali, la coalizione composta da centristi, europeisti e sinistra si impegna ad abolire la linea del PiS su diritti LGBTQ e rapporti con la Chiesa Cattolica.
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Intervistata da “La Stampa” la neo-Ministra per l’Uguaglianza Katarzyna Kotula annuncia l’intento del Governo di legalizzare i matrimoni gay, riportando la Polonia nei “cardini” delle richieste europee sullo Stato di Diritto (dopo le continue contestazioni di Bruxelles al Governo conservatore di Morawiecki).
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Storica deputata femminista della Sinistra polacca “Lewica”, pro aborto e pro politiche LGBTQ, la Ministra Kotula rappresenta l’esatto opposto del recente passato in Polonia: «vanno combattute la violenza contro le donne e sostenuti i diritti della comunità LGBTQ+», afferma la titolare del nuovo Ministero creato “ad hoc” dal Premier Donald Tusk. «Non vogliamo una rivoluzione ma una evoluzione della Polonia», spiega la Ministra annunciando tra i primi provvedimenti dopo il primo mese di Governo il via libera ai matrimoni gay, «ho ottenuto il via libera di Tusk al disegno di legge che regolarizza le unioni civili per le persone dello stesso sesso». Entro marzo il matrimonio egualitario dovrebbe essere legge se terrà la maggioranza in Parlamento: «rimaniamo tra i 5 Stati dell’Ue che non consentono alle coppie dello stesso sesso di formalizzare le loro relazioni», contesta Kotula criticando il Governo del PiS appena deposto.
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