Il cibo come parte integrante della quotidianità italiana è sempre stato una delle componenti culturali maggiormente legate alla tradizione, e che negli anni si è evoluta abbastanza lentamente rispetto a molti altri aspetti. In un certo senso questa lenta evoluzione rispecchia la più lenta propensione all’evoluzione del pensiero che caratterizza i paesi limitrofi europei, e quelli a noi culturalmente più vicini.
Da qualche anno a questa parte però sembra smuoversi qualcosa in ambito culinario, e la cultura del cibo sta cambiando ed evolvendosi, adeguandosi alle necessità di nuove tendenze, sensibilità crescenti, e tematiche relative alla sostenibilità. La comunicazione ha sicuramente un ruolo chiave in tutto ciò, e l’enorme diffusione di programmi di cucina che in TV e in streaming, e il fatto che personaggi più o meno noti si siano cimentati in cucina, o stiano cercando di diventare food blogger, hanno favorito il proliferare di nuovi interessi culinari, che hanno via via incuriosito i palati degli italiani, rendendoli più propensi ad aprirsi ai gusti di cucine etniche di varia provenienza.
Sostenibilità e nutrizione sono argomenti che stanno particolarmente a cuore a moltissime persone, e la ricerca di cibo eco-sostenibile, e bilanciato a livello nutrizionale, sta diventando sempre più un tema che riguarda non solamente giovani, ma sempre più generazioni.
L’impatto della consapevolezza nutrizionale
Gli effetti positivi di un’alimentazione sana e bilanciata sono ormai di dominio pubblico, e la medicina internazionale conviene che un regime alimentare sano ed equilibrato è il primo step verso la prevenzione di moltissime complicazioni. Dalle migliori funzioni circolatorie, alla salute cardiaca e muscolare, mangiare bene consente di vivere bene, prevenire malattie, e guarire rapidamente.
Altre peculiari attenzioni sono oggi prestate alla scelta del cibo ideale per la mente, perché non è soltanto il corpo ad essere influenzato dalla nostra alimentazione, e per quanto è valido il latinismo “Mens sana in corpore sano” è altrettanto vero che la prendersi cura della propria mente aiuta sicuramente anche il nostro corpo.
Per promuovere stili di vita ed alimentazioni sane ed equilibrate è necessario quindi sensibilizzare ed informare le persone sull’apporto nutrizionale del cibo che fa parte della nostra quotidianità. Questo fenomeno ha comportato in moltissimi casi veri e propri allontanamenti da cucine tipiche di una tradizione culinaria figlia di tempi ormai passati. Il cambiamento del tessuto economico e sociale, ed il cambiamento delle abitudini lavorative di molti italiani ha sicuramente contribuito ad accelerare questo fenomeno. Molte regioni in cui le attività principali erano l’agricoltura, o l’allevamento bestiame, e che quindi richiedevano alte percentuali di manodopera, hanno sviluppato una cucina tradizionale particolarmente nutriente, che fosse in grado di sostentare imponenti sforzi fisici, ma mantenere intatte queste tradizioni per chi svolge attività sedentarie, può essere particolarmente controproducente.
Il ruolo della sostenibilità
Approcci e filosofie zero sprechi e cibo a km 0 sono frutto di un crescente fenomeno che è nostro dovere continuare ad incentivare, perché propone alternative che rispettino l’ambiente che ci circonda, consentendo di lasciare alle future generazioni un mondo in condizioni migliori di quanto le previsioni catastrofiche di molti esperti suggeriscono.
Si tratta di fenomeni che stanno avendo rilevanza a livello globale, e hanno come obiettivo quello di rieducarci ad effettuare scelte migliori come consumatori in quanto membri di una società.
Queste scelte hanno impatti trasversali su emissioni, sfruttamento della manodopera, condizioni dei piccoli e medi produttori locali, e allo stesso tempo garantiscono un’alimentazione naturale e sana, oltre che accessibile e rispettosa per l’ambiente.
Per noi italiani l’attenzione alla qualità non è un fenomeno nuovo, e la presenza delle svariate certificazioni di qualità sparse per tutto il nostro territorio sono una testimonianza che questa attenzione ha sempre contraddistinto la nostra cultura culinaria. L’Italia è il paese con il più alto tasso di bio-diversità di flora e fauna, e questa caratteristica ha stimolato la nostra cultura eno-gastronomica a diventare un esempio di qualità e salubrità, ma non dobbiamo assolutamente adagiarci sugli allori, e continuare a cercare di promuovere un comportamento sostenibile sia come cittadini che come consumatori, fungendo da esempio e da modello per le future generazioni, assicurandoci che anche loro possano imparare a preservare il territorio, la cultura e le tradizioni, mantenendo una mente aperta verso le nuove tendenze e le nuove necessità del mondo in cui viviamo.