Sono le resistenze della Lega a ostacolare l’iter al Senato della legge Zan contro l’omofobia, già approvata alla Camera lo scorso novembre. A confermarlo è il senatore leghista Simone Pillon, uno degli animatori del Family Day, a Repubblica. Il senatore sottolinea che “gli argomenti divisivi” vanno evitati, che di questa nuova legge non si sente il bisogno e che va tolta dal tavolo del Senato.
Alessandro Zan minacciato di morte: “Ricch**ne, ritira la legge contro l’omofobia o farai una brutta fine”
Il leader della Lega Matteo Salvini, dati gli equilibri in maggioranza, ha chiesto di non esasperare i toni, ma sulla legge contro l’omofobia Pillon minaccia: “Se qualcuno dei partiti che sostengono il governo preferirà forzare su quello che ci separa, anziché valorizzare quello che ci unisce, si prenderà la responsabilità di dividere la maggioranza, trasformando il lavoro parlamentare in una battaglia ideologica”.
Poi si era rivolto direttamente ai leader del Carroccio e di FdI: “Invito la Lega e il partito di Giorgia Meloni, che si sono giustamente indignati per quanto accaduto a Valle Aurelia, a riconsiderare le loro posizioni e non ostacolare l’approvazione di una legge di civiltà che non ha colore politico, ma serve alle vittime più vulnerabili, a chi è discriminato per la sua condizione personale e questo in un Paese civile non si può accettare”.
“Caro Alessandro Zen, evitiamo che le offese a donne e persone LGBTQ+ diventino lecite”
Il disegno di legge, approvato alla Camera lo scorso novembre, per il momento è chiuso in un cassetto di Palazzo Madama. Ma domani, martedì 30 marzo, il nodo arriverà al pettine. La scorsa settimana è stata annullata la riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato, guidata dal leghista, Andrea Ostellari, prevista per il 24 marzo, che doveva decidere quando ricominciare a discutere la legge Zan.
Zan: “Una legge da sola non risolve i problemi ma ha un impatto culturale notevole per il Paese. Si parla ancora di scelta sessuale, come se essere gay o trans fosse una scelta e non una condizione dalla nascita”
E a rispondere alla Lega è stato proprio Alessandro Zan dai suoi social: “Non permetteremo che questo traguardo di civiltà venga ulteriormente ostacolato. La legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo deve iniziare il suo iter al Senato. Lo ripeto ancora: dobbiamo far sentire forte la nostra voce, insieme. E il tempo di farlo è adesso”.
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