Ecco La dolce vita cantata da Fedez, Tananai e Mara Sattei.
Che avessimo bisogno di “vibes” anni Sessanta la nuova musica ce lo sta dicendo da un bel po’, ce lo ha detto Madame col suo singolo L’eccezione, ce lo dicono i terzinati e i giri del Do che spuntano dovunque come funghi, ce lo diceva Gianni Morandi a Sanremo, con la complicità di Jovanotti. Ma lui con quegli anni ha un suo segreto patto del diavolo, e poi I love you babe, i cieli in una stanza, il flower power, Beatles, juke box e cremini.
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Che cos’hanno poi di così speciale quegli anni per diventare oggetto del desiderio-revival di questi tempi oscuri? Ovvio, sono il Paradiso perduto, l’Eden in cui si poteva gioire e sognare un mondo più bello, e dal quale siamo stati rovinosamente cacciati. Sono gli anni in cui il mondo brillava di nuovi colori, anni di promesse, di scintille di rivoluzione, sono il big bang dell’universo musicale di cui ancora oggi viviamo l’espansione. E’ l’eta dell’innocenza a cui affidare i nostri sogni più smaglianti, soprattutto per chi quegli anni non li ha neanche vissuti e ne vive la memoria luccicante, il mito puro e glorioso, non contaminato dalla realtà.