Ha confessato, secondo l’intelligence austriaca, il principale sospettato dell’attacco sventato: un 19enne austriaco di origini nord-macedoni che aveva giurato fedeltà all’Isis, arrestato mercoledì a Ternitz, non lontano dalla capitale, appena prima di passare all’azione «con due complici».
«Ha reso una piena confessione e ha dichiarato che intendeva commettere un attentato utilizzando esplosivi e armi», ha detto Omar Haijawi-Pirchner, direttore dei servizi di intelligence (DSN), in una conferenza stampa. «Il suo obiettivo era uccidere se stesso e un gran numero di persone, oggi o domani, durante il concerto», ha aggiunto.
Un secondo arresto:
Il secondo arrestato è invece «un ragazzo di 17 anni», anche lui austriaco di origini turche o croate, che era stato «assunto da qualche giorno da una ditta subappaltatrice che doveva fornire servizi allo stadio per il concerto» di stasera, ha aggiunto il capo del DSN.
Entrambi avevano avuto «un chiaro cambiamento sociale», ha spiegato il direttore generale per la pubblica sicurezza, Franz Ruf, secondo cui il diciannovenne aveva recentemente «cambiato platealmente aspetto, adattandolo alla propaganda dello Stato islamico».
Le autorità hanno confermato di essere state messe sulle sue tracce da informazioni ricevute da «partner stranieri», ma non hanno confermato che si trattasse degli Stati Uniti.
«È stata evitata una tragedia»
«Abbiamo fatto tutto ciò che era umanamente possibile perché l’evento potesse tenersi», ha dichiarato Ruf, consapevole della delusione delle migliaia di Swifties che attendevano la tappa austriaca del tour Eras. Ma il governo di Vienna ha dichiarato di comprendere la decisione degli organizzatori di cancellare i concerti della star americana dell’8, 9 e 10 giugno.
«Viviamo in un’epoca in cui ci sono forze che vogliono combattere la nostra gioia di vivere e la nostra libertà con il terrorismo. Posso capire che molti di coloro che aspettavano con ansia questi concerti da molto tempo ora siano tristi. Ma la sicurezza viene prima di tutto ed è stata evitata una tragedia», come quelle di «Parigi, Manchester o Mosca», che avrebbe provocato «molti morti e feriti», ha commentato su X il cancelliere Karl Nehammer, evocando gli attentati del Bataclan, del Manchester Arena e del Crocus City Hall nella capitale russa.
In molti sono arrivati anche dall’estero per poter vedere Taylor sul palco, altri hanno fatto cambiare i progetti delle vacanze a tutta la famiglia pur di esserci, altri ancora hanno risparmiato e aspettato per mesi. Ma nonostante la frustrazione la maggior parte dei fan di Taylor Swift sostiene di capire la situazione: «Meglio delusi che morti», è il mood dei commenti sui social.