Da molte settimane il brano “Bando” di Anna Pepe è tra le canzoni più ascoltati in Italia.
Il testo del brano, che riporta un termine “Froc*o” (in spagnolo Maricon), era già stata al centro della polemica dopo che il 23 marzo era stato chiesto alla cantante di modificare il brano togliendo la frase omofoba e offensiva dal testo.
La cantante aveva risposto che il termine utilizzato non era offensivo e che faceva parte della cultura domenicana, episodio che però ha smosso le coscienze della comunità LGBT della Repubblica Domenicana.
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La cantante è stata smentita da artisti che, tramite l’intervento della ILGA (international Lesbian Gay Association) Latin America and Carribean e l’attivista LGBT Deivis Ventura, hanno ribadito come la parola non faccia parte della cultura domenicana, ma abbia un significato omofobo.
Ad esporsi sia gli artisti domenicani Jorge Pineda e Henry Mercedes, sia attivisti gay e lesbiche come Leonardo Sanchez e Marianela Carbajal e anche da parte della antropologa Tahira Vargas, tutte persone di rilievo nel contesto sociale domenicano.
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“I domenicani hanno ribadito il concetto che la parola Maricon ha una forte carica di violenza omofobica – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center – Nei propri studi di ricerca durante interviste alle persone lesbiche, gay, bisex e trans nella Repubblica Domenica, queste individuano che il termine Maricon è usato in forma negativa da genitori, poliziotti, compagni di scuola e docenti per raccontare e usare violenza verso le persone omosessuali. Invitiamo la cantante, che dice di non essere omofoba, di dimostralo e togliere la parola Maricon dalla canzone. Intanto, lanciamo la Challenge per cantare le strofe offensive sostituendo la parola maricon, con una parola non offensiva.”
Di seguito le dichiarazioni della comunità domenicana: “Secondo Jorge Pineda la parola non ha origine domenicana. La parola è spagnola (maricon de Carroza). Il valore negativo di questo termine è tal che non sarà mai usata in una conversazione tra eterosessuali per far riferimento a accadimenti positivi (Jorge Pineda)”.
Secondo l’opinione di Tahira Vargas “la parola ha una forte carica di violenza omofobia. Nei propri studi di ricerca durante interviste alle persone LGBTQI, queste individuano che il termine Maricon è usato in forma negativa da genitori, poliziotti, compagni di scuola e docenti per raccontare e usare violenza verso le persone omosessuali. Non stiamo facendo riferimento al fatto che la parola sussista o no nella canzone, ma l’artista in questione non può affermare che questa parola nel contesto domenicano è normale e di uso comune. Questo non lo è”.
Marianela Carbajar afferma:
Il gergo della “strada” utilizza il termine “maricon” in sostituzione di “cabron” / “coglione”,
ma ciò non toglie che l’insulto in questione nasce da un sentimento e una posizione omofobica.
Anche se al giorno d’oggi alcuni autori utilizzano la parole con altro significato,
allo stesso modo alcune donne in alcuni testi chiamano “putas / puttane” e “cuero” altre donne, autodefinendosi non misogene.
L’utilizzo del significato delle parole in tal senso è stato sempre un gioco pericoloso.