“A un amore potente va portato rispetto”. Così Drusilla Foer, reduce dal successo al Festival Sanremo, racconta del suo amore mai dimenticato a Verissimo.
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La dama, ideata e interpretata da Gianluca Gori, ha proseguito: “Sono una signora agée, ancora un po’ stupita delle cose della vita. È bello, è l’unico sentimento che mi fa stare in vita se smetterò di essere curiosa non potrò dirmi viva. Gioisco dell’affetto, della comprensione e dell’ascolto delle persone disposte ad accoglierla”.
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A proposito delle sue origini ha raccontato: “Non ho un titolo nobiliare perché il mio babbo non era nobile famiglia, le mie nonne erano titolate ma la vita non gli è stata resa più facile da questo. Se fossi marchesa lo direi, se fossi la moglie del fornaio mi chiamerei signora Dolceforno, solo quando ero a New York mi sono molto innervosita perché mi chiamavano la ‘duchesse italienne’, io ero molto rock. E poi vi ricordo che oggi nella Repubblica italiana la nobiltà non ha valore”.
Momento di commozione per Drusilla che, parlando del suo cognome, ha rivelato che “non è di famiglia, in effetti di Foer a Siena non ce n’è, il mio cognome da nubile è Gori, Foer è il cognome del mio ultimo marito, Hans de Foer ho tolto il ‘de’ perché mi dicono già che sono nobile. Lui appartiene al ramo belga della famiglia Dufour, quella delle caramelle, io sono tuttora madame Foer anche se lui non c’è più. Ci siamo conosciuti a New York e poi abbiamo vissuto a Bruxelles, un periodo bellissimo“.
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A chi le domanda se dopo Hans ci sia stato spazio per un altro amore, ha risposto: “Dopo un amore potente in tarda età fatto di condivisione e partecipazione e sentimento bisogna portare rispetto, anche se mi corteggiano con insistenza e garbo”.