La storia di Jessica Alves raccontata in un libro fumetto.
“Avevo 6 anni e vivevo in Brasile, ogni fine settimana andavo al mare con la mia famiglia e i miei cugini. Odiavo avere il costume senza la parte di sopra, non lo sopportavo. I dottori dissero che avevo qualcosa al petto, cioè la crescita naturale del seno maschile. Sono sempre stato un bambino molto dolce e ben educato, amato dalle mie zie, madre, sorella e cugini. Ho sempre avuto tendenze femminili come: giocare con Barbie, bambole e indossare i vestiti e il rossetto di mia madre.”, inizia così la storia di Jessica Alves, l’ex ken umano, diventata famosa in tutto il mondo per i numerosi interventi chirurgici fatti nel corso degli anni. Ecco cosa ha raccontato a SPYit.it.
L’abbiamo vista ovunque, da noi in Italia è stata spesso ospite nei salotti di Barbara D’Urso e a Le Iene, dove ha parlato, prima da uomo, poi da donna, di cosa l’ha portata in questi anni a fare così tanti interventi: “Il bullismo ricevuto da piccolo mi ha fatto pensare che ero sbagliato, così ho iniziato a fare interventi per cambiare”.
Jessica Alves sta per fare un “trapianto di utero” e diventare la prima donna trans al mondo a partorire
“La mia famiglia non ho mai capiva perché il mio comportamento era diverso da quello dei miei cugini, ma non mi hanno mai rimproverato di questo., a parte mio papà che mi ha rinnegato fino alla sua morte”, continua il racconto di Jessica in “Twisted Dark”, il libro fumetto fatto in collaborazione con Neil Gibson, Phil Buckenham e Roberto Jones. (Qui il link del libro).
Visualizza questo post su Instagram
La storia di Jessica:
“Non ero un bambino felice perché non riuscivo a capire, a capirmi. Avevo tendenze femminili, me lo disse una volta anche mia nonna, ma ero troppo piccolo per capire di cosa stesse parlando. Poi + volata in cielo ed è a lei che parlavo e pregavo quando ero vittima di bullismo a scuola.”
“Quando guardo le mie vecchie immagini sento e vedo la mia infelicità nello sguardo, ero proprio triste. Nel mio cervello ero una ragazza ma non avevo il coraggio di fare quel passo, I miei cugini scherzavano con me, mi invitavano a giocare a calcio ma io preferivo stare con le cuginette a giocare con le bambole. Ho sempre subito bullismo, anche se negli anni 80 e 90 era diverso, non veniva chiamato così, gli unici che si prendevano cura di me sono sempre stati i miei cugini che mi facevano sentire al sicuro.”
“Mio nonno aveva una bellissima fattoria e ogni due settimane ci andavo per stare da solo. Mi mettevo li a guardare il verde intorno a me e mi sentivo in pace. Non c’erano specchi. Gli specchi sono stati un problema per me in quegli anni perché vedevo un’immagine riflessa che non era quella che desideravo. ‘Perché Dio mi fa questo? Perché vivo in un corpo che detesto?’, queste frasi hanno risuonato nella mia mente per tantissimi anni”.
Jessica Alves: “Su OnlyFans ho guadagnato oltre un milione di sterline. Ora posso sposarmi in chiesa”
Il cambiamento di vita dal Brasile a Londra:
“A 20 anni mi trasferì a Londra per studiare all’università. Lì ho aperto gli occhi ed ho capito capito davvero chi ero. Ero attratto dai maschi, ma non amavo il mio corpo. Così sono iniziate le varie operazioni chirurgiche per cambiare aspetto.”
Perché non donna da subito?
Perché ho iniziato a lavorare, a fare serate come “ken umano”, e questo mi ha portato a distrarmi dalla mia reale vita, da me stesso. Non pensavo perché ero preso a girare li mondo. Sono stato ovunque, in tantissimi programmi tv, tutti i Paesi del mondo, diciamo che questo “successo” mi ha fatto mettere da parte Jessica fino a quando non è morto mio papà. A 35 anni ho preso la scelta e la decisione di diventare Jessica Alves.
Quando ho cambiato sesso ed ho annunciato pubblicamente che Rodrigo diventava Jessica, ho perso i lavori che avevo nelle varie tv, e le collaborazioni che facevo sui social con i brand, avevo paura, tanta, ma ero finalmente felice perché stavo per realizzare il mio sogno.
Jessica Alves: “Madonna mi ha chiesto informazioni su alcuni interventi al viso. Dicono che ci somigliamo”
“Oggi sono una donna in piena transizione: la mia mente corrisponde alla mia anima e al mio corpo. Non devo preoccuparmi più di come cammino per strada, come esprimo me stessa e il mio corpo. Oggi sono quella che dovevo essere dalla nascita. Ho l’amore e il sostegno della mia famiglia, degli amici più cari, dei dottori e sono finalmente il frutto di tutto quello che ho sempre desiderato di essere. Mi sento realizzata e felice. Oggi, finalmente, quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio sono felice. È stato un lungo viaggio, doloroso e altalenante, ma ce l’ho fatta. Oggi sono finalmente una donna“.
Il libro, per ora è in inglese ma presto uscirà anche una versione digitale in italiano. (Qui il link del libro).
Giacomo Urtis come Jessica Alves: eccoli insieme a Milano (VIDEO)
Visualizza questo post su Instagram