Le retribuzioni dei lavoratori italiani, a tutti i livelli, sono in linea con la media europea ma a differenza della maggior parte della popolazione dei Paesi del continente, i nostri connazionali soffrono per un basso potere di acquisto dovuto al costo della vita. La conferma di quanto molti vedono alla fine del mese emerge dall’ultima indagine Global 50 Remuneration Planning della società di consulenza Willis Towers Watson.
L’alto livello di tassazione del Paese e l’alto costo della vita fanno sì che il “potere d’acquisto” di uno stipendio italiano sia notevolmente inferiore a quello della maggior parte dei Pesi europei compresi Paesi Bassi, Irlanda, Francia, l’Austria, e tutti i paesi scandinavi. Il report indica inoltre che in Italia, un middle manager tipicamente ha una retribuzione base annua di circa 69.000 euro, che scendono a 25.500 per un entry level. Considerando il potere di acquisto, i primi passano a una retribuzione di poco inferiore a 43.000 euro, gli entry level soffrono un po’ di meno per ricchezza relativa posizionandosi con un salario vicino a 23.500 euro. La Svizzera rimane il paese con le retribuzioni più alte. I dipendenti godono di retribuzioni lorde in media più alte di tutti gli altri Paesi europei, superiore di circa 50% rispetto all’Irlanda, seconda nel ranking. Nonostante i livelli retributivi nominali si siano ridotti, le basse tasse e il basso costo della vita rendono gli svizzeri la popolazione con il più alto potere di acquisto.
Da: Repubblica.it