May Sam, omosessuale dichiarato di origini iraniane, che è stato in una crociera gay ha il terrore che non potrà essere riammesso nel territorio americano a seguito dell’ordine esecutivo sottoscritto dal presidente degli Stati Uniti Trump che ha indetto un divieto di accesso per tre mesi per gli originari di Iran, Iraq, Syria, Sudan, Lybia, Somalia e Yemen.
In un post di Facebook, il giovane Sam, dopo aver saputo delle nuove misure di sicurezza americane, scrive “Ho lasciato gli Stati Uniti solo per poter partecipare ad una crociera gay. Domani, potrei non essere riammesso negli USA. Il mio futuro è stato reso incerto dalla brusca decisione del Presidente Trump. Se dovessi essere detenuto e rimandato in Iran, almeno posso dire che, fino ad ora, ho vissuto la mia vita da gay libero e al massimo delle possibilità negli Stati Uniti d’America”. Sam fa bene ad essere preoccupato per il suo futuro in quanto, se dovesse essere rimandato in Iran, potrebbe essere giustiziato per il suo status di gay dichiarato.
BREAKING: In response to Trump EO.. The Gov’t of Iran announces it has put in place a ban of Americans from entering their country.
— Ryan Nobles (@ryanobles) 28 gennaio 2017
L’American Civil Liberties Union (ACLU) si sta muovendo il più velocemente possibile per rendere la decisione esecutiva del Presidente come incostituzionale. Il Direttore Esecutivo dell’ACLU, D. Romero, ha affermato “Quando il Presidente Trump approva leggi o ordini esecutivi che sono incostituzionali e illegali, le Corti sono qui per difendere i diritti di tutti”. Sam ha ricevuto tantissimi messaggi di sostegno da parte di amici, parenti e sconosciuti che chiedono che il divieto venga rimosso il prima possibile.