La Russia depenalizza le violenze domestiche: la Duma ha approvato in via definitiva un controverso progetto di legge che diventano così un illecito amministrativo. Per essere varata però, la nuova legge, ha bisogno anche del via libera del Consiglio della Federazione (il Senato) e della firma del presidente Vladimir Putin. Il documento rende così la violenza domestica non più perseguibile penalmente: secondo i quali la nuova legge «renderà più forti le famiglie».
Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, dal canto suo ha definito l’iniziativa di Jagland come una pressione inaccettabile e ha spiegato che, secondo i sondaggi, il 60% dei russi è a favore di una linea più morbida nei confronti dei maltrattamenti in famiglia, che non arrecano seri danni alla vittima. L’organizzazione Human Rights Watch ha invitato il Parlamento russo a respingere il documento, in quanto «pericoloso e incompatibile con gli obblighi internazionali della Russia sui diritti umani». Intanto, su Facebook è stata convocata per il 4 febbraio a Mosca una manifestazione contro l’iniziativa parlamentare e intitolata «Manifestazione per i valori della famiglia».
Ricordiamo che le vittime della violenza domestica in Russia sono per lo più donne: secondo statistiche del 2015, una donna su cinque ha subito violenze; solo il 12% di loro, però, si rivolge alla polizia.