La festa dei diritti civili è una maratona in musica con dieci carri festanti in una città piena di giovanissimi che sventolano bandiere arcobaleno.
Dietro lo striscione del Coordinamento Palermo Pride, dal titolo “Mafia, fasci e capitale? Rivolta genderale”, gli attivisti Lgbtqia+ sono scesi in piazza ricordando che “né le terre, né i corpi sono luoghi di conquista”. Presenti molti esponenti politici. Il sindaco Roberto Lagalla, arrivato all’inizio della parata, è stato raggiunto da ex studenti e richieste di selfie. C’erano anche Claudio Fava, Fabrizio Ferrandelli e Franco Miceli, arrivato in bici. Mancavano i due fondatori storici di Arcigay, Massimo Milani e Gino Campanella, per il primo anno assenti per motivi personali.
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Il “madrino” della nuova edizione, Beppe Fiorello, balla e si diverte, ma in disparte. “Sono curioso di vedere cosa c’è dietro questo percorso emotivo – dice – quello di una comunità che da anni ci insegna a lottare per i diritti comuni”.