Imane Khelif, l’atleta che ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 nel pugilato femminile tra le polemiche, si è recata al Polo del Tribunale di Parigi per presentare una denuncia per “molestie morali“.
La denuncia di Imane Khelif:
Il quotidiano Le Monde ha svelato che la mattina dello stesso giorno della finale alle Olimpiadi di Parigi 2024, ossia venerdì 9 agosto, Imane Khelif ha depositato una denuncia contro ignoti al Polo del Tribunale di Parigi, specializzato nella lotta contro odio diffuso tramite Internet, per le “molestie morali” subite.
Il suo avvocato, Nabil Boudi, ha valutato oltre 100 milioni di visualizzazioni di contenuti offensivi “pubblicati da importanti personalità politiche che si sono trasformate in un calvario per Khelif”.
Dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa. Il tutto è stato condito anche con l’urgente richiesta – fatta dalla Lega – di un’interrogazione parlamentare del Ministro dello Sport Andrea Abodi.
Tra le tante persone denunciate dalla pugile potrebbe esserci anche Maddalena Corvaglia.
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Il messaggio di Imane Khelif dopo l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024:
Dopo aver vinto l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 nel pugilato femminile, l’atleta intersex Imane Khelif ha risposto ad alcune domande dei giornalisti.
Come riportato da La Repubblica, la pugile ha dichiarato: “Non penso ci siano dubbi sul fatto che fossi pienamente idonea a partecipare. Sono una donna come tante. Sono nata donna, ho vissuto come donna e ho gareggiato come donna“. Sugli attacchi ricevuti ha detto: “Danno un sapore particolare al mio successo. Sono diventata una donna forte con poteri speciali. Dal ring ho mandato un messaggio a coloro che erano contro di me”.
Ancora Imane Khelif: “Contro di me c’è stato molto bullismo, e questo è contro i precetti olimpici. Spero almeno che dopo questa vittoria non ci saranno più attacchi simili in futuro”.
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L’atleta algerina ha anche parlato dell’Iba, che l’aveva esclusa dai Mondiali: “Il mio onore è salvo ma gli attacchi che ci sono stati sui social, anche se non li ho visti tutti, sono stati violenti e immorali. L’impatto è stato forte. C’è stata una campagna feroce contro di me. Dal 2018 ho gareggiato sotto l’autorità dell’Iba. Mi conoscevano da tempo, sanno tutto di me. Non riconosco questa Iba. Alcuni membri mi odiano e non so perché”.