Nel prossimo libro che uscirà a settembre, in esclusiva Garzanti, Papa Ratzinger racconterà come ha smantellato la «lobby gay» scoperta in Vaticano. È solo uno dei tanti argomenti presenti in Benedetto XVI. Ultime conversazioni (si tratta di un’intervista con lo scrittore tedesco Peter Seewald), ma ha già fatto il giro dei siti gay (Non siamo una lobby! Anzi sì, siamo una lobby buona!) e cattolici (Visto che la lobby esiste! È il gender che non esiste!). Lobby o non lobby, sapete qual è il tour Lgbt che è andato per la maggiore anche nell’estate 2016? Quello dei Musei vaticani. I dati sono forniti da Quiiky, tour operator italiano specializzato in turismo gay & lesbian, scelto da oltre 3 mila stranieri all’anno.
A Milano c’è il tour leonardesco, incentrato sulla relazione tra Leonardo Da Vinci e il discepolo Salaì, modello per il San Giovanni Battista nell’affresco dell’ Ultima cena; a Verona si seguono le tracce di Catullo, a Venezia si passeggia con Thomas Mann e Luchino Visconti, mentre al Sud vanno in scena, tra Napoli e Capri, i grandi esiliati gay dell’Ottocento. La meta preferita, che nel 2016 ha raddoppiato gli acquirenti, è però il Vaticano, con i suoi Musei dove le guide aiutano a cogliere, per esempio, la storia segreta di baci e modelli del Giudizio Universale della Cappella Sistina, dove si riverberano i tormenti religiosi e sessuali di Michelangelo. Il pacchetto è stato messo a punto nel novembre 2014 e nell’ultimo anno ha registrato un aumento del 100%, un raddoppio dovuto anche ha specificato il direttore di Quiiky Alessio Virgili alle dichiarazioni tolleranti di Papa Francesco sui gay, che hanno spinto gli stranieri a percepire la Chiesa come meno ostile.