Case, chiese, edifici pubblici distrutti, un patrimonio artistico spazzato via per colpa di coppie gay e lesbiche riconosciute dalla legge Cirinnà.
Il terremoto è il castigo divino che l’Italia riceve per le unioni civili. A svelarcelo è Radio Maria. È il 30 ottobre, sono passate solo dodici ore dall’ultimo devastante terremoto che ha sconvolto il centro Italia, ai microfoni dell’emittente viene spiegato: «Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace. […] Arrivo al dunque, castigo divino. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili. Chiamiamolo castigo divino». Radio Maria, e in particolare il suo direttore, Padre Fanzaga, da sempre protagonista indiscusso del cattolicesimo multimediale, non è nuova a uscite discutibili: in passato aveva definito le famiglie arcobaleno “sporcizia” e in occasione di Vatileaks aveva detto che i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi sarebbero “da impiccare”. Solo nel febbraio scorso augurò la morte alla senatrice Monica Cirinnà, relatrice del testo della legge sulle Unioni Civili: «brinda a Prosecco, eh eh, alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale».