“Siamo spaventati da tutto ciò che non ci viene dettato e regolamentato sin da piccoli”, Roberto, Antonio e Alessandro vivono a Roma e parlano del loro amore… a tre!
Intervistati da RomaToday.it, Roberto Barra, Antonio Scordino e Alessandro Maio parlano del poliamore e della loro storia di troppia, perché è così che si chiama una coppia composta da tre persone. 12 anni fa Antonio e Alessandro si conoscono in un locoale e non si sono più lasciati, nel 2019 si sposano col rito dell’unione civile e, qualche mese fa, conoscono Roberto col quale iniziano una frequentazione che oggi è diventata una vera relazione.
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“Ci siamo conosciuti a Reggio Calabria, da dove veniamo entrambi. Quando ha scoperto la mia età non mi ha parlato per il resto della serata”, dice Alessandro, informatico di 31 anni, dieci in meno di Antonio. “La nostra relazione è come un triangolo equilatero, dove tutti hanno la stessa importanza, gli stessi diritti e gli stessi doveri. C’è chi ama una volta sola e per tutta la vita, ma per tante altre persone non è così. Basterebbe accettare semplicemente questo”.
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“Abbiamo tre coppie e una troppia, come se fossero quattro relazioni. È tutto moltiplicato, l’amore, la gioia, i dolori e le opportunità. E non hai visto la nostra agenda. Ci servirebbe una segretaria per gestire tutti gli impegni: quelli individuali, di coppia e di troppia. Stiamo facendo anche un percorso di terapia di troppia con una psicologa, proprio per aiutarci a gestire al meglio tutte queste dinamiche”.
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“A Bruxell esistono tante situazioni come le nostre, a Roma c’è molto pregiudizio dalle novità. Mi piacerebbe che fossimo una famiglia come le altre, non lo siamo per la legge e per lo stato e rivendichiamo il diritto di esserlo”, conclude nel video di RomaToday Antonio.
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