Il nuovo obiettivo del Parlamento Europeo è questo: far riconoscere a tutti gli stati membri uguali diritti per la famiglie omogenitoriali.
Con un deciso assenso espresso dalla Commissione giuridica dell’Eurocamera, che ha visto prevalere 14 voti favorevoli contro solo 4 contrari e nessun astenuto, è stata avanzata una richiesta formale per ridurre le circostanze in cui gli Stati membri dell’Unione Europea possono rifiutare di riconoscere lo status di genitorialità conferito in un altro paese dell’Unione.
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Come reagirà l’Italia a questa decisione? Non potrà opporsi, come non potranno farlo gli altri paesi dell’Unione Europea. Questo passaggio rappresenta un tassello fondamentale nel processo legislativo, ma per la ratifica definitiva del provvedimento sarà necessario il consenso unanime del Consiglio dell’Unione Europea (ben più difficile da ottenere).
“Se sei una famiglia, lo sei in tutti i Paesi dell’Unione Europea”: oltre all’Italia, ecco dove non sono riconosciuti (ancora) gli stessi diritti…
Questa proposta mira a eliminare ogni forma di discriminazione, assicurando parità di diritti a tutti i bambini nati attraverso la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) – pratica tuttora legale in Italia, ma solo per le coppie eterosessuali – o la Gestazione per Altri (GPA), indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori. E indipendentemente dal paese in cui nascono.