Si aggrava la situazione di Chiara Ferragni nella vicenda «pandoro-gate», legata alla vendita del pandoro Balocco griffato dall’imprenditrice e pubblicizzato con la campagna Pink Christmas del 2022.
Per la giudice Gabriella Ratti, della Prima Sezione Civile del Tribunale di Torino, che ha accolto il ricorso presentato da alcune Associazioni di consumatori, nella campagna pubblicitaria ci fu l’intento di ingannare il pubblico.
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Una «pratica commerciale scorretta», che viola il Codice del consumo. Stando alla pubblicità, infatti, la vendita del prodotto, che aveva un prezzo superiore rispetto agli standard di un classico prodotto della stessa fascia, avrebbe comportato una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. In realtà, però, i proventi delle vendite finirono nelle tasche di Ferragni e dell’azienda dolciaria, legate da un accordo commerciale che già stabiliva una cifra da destinare al nosocomio piemontese.
Una «sentenza importantissima», rende noto il Codacons, «che da un lato apre la strada ai risarcimenti a tutti i consumatori che avevano acquistato il pandoro in questione, dall’altro aggrava la posizione di Chiara Ferragni nell’indagine per truffa aggravata condotta dalla Procura di Milano». La Balocco, in una nota, ha precisato che «Il Tribunale Civile di Torino ha respinto la richiesta di alcune Associazioni del consumatori (Codacons, Adusbef e Assourt) di corrispondere un milione e 500 mila euro quale risarcimento del danno nell’ambito dell’operazione Pink Christimas». L’azienda dolciaria farà ricorso contro questa sentenza, mentre da Chiara Ferragni non è arrivata nessuna replica.
Allo stato non è possibile quantificare il danno economico, anche perché oltre alle collaborazioni interrotte, c’è anche l’attività sui suoi social network che ne ha risentito perché sono quasi azzerati i post sponsorizzati e le storie su Instagram, che normalmente vengono pagate decine di migliaia di euro […].
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La terapia d’urto che i consulenti stanno mettendo a punto serve a ripristinare un equilibrio economico finanziario della Fenice srl dove a fronte della caduta dei ricavi, allo stato quantificata in un 40% circa, c’è una struttura di costi rimasti elevati in quanto incidono gli stipendi dei 30 dipendenti.
Di qui la terapia per evitare la liquidazione visto che le proiezioni elaborate dai consulenti indicano una perdita da 1 a 3 milioni nei prossimi tre anni, in assenza di interventi straordinari. La raccolta di nuovo equity per 5-6 milioni, che difficilmente potrà avvenire a cura degli attuali soci mediante il diritto di opzione, potrebbe coinvolgere qualche new entry: secondo i consulenti, la possibilità è che la Ferragni chieda a Francesco Trapani di mettere in campo Vam Investment, il suo family office oppure si rivolgerà a Marco Bizzarri, ex ad di Gucci che ha Nessifashion.
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Intanto, è ancora il privato a tenere banco. Ha scatenato – di nuovo – i gossip il fatto che lei e l’ormai ex Fedez non si seguano più sui rispettivi social. Una decisione che li allontana ancora di più e che ribadisce la rottura, già messa in atto qualche settimana fa tra il rapper e la famiglia della moglie (interrotti i legami social con le cognate Francesca e Valentina). Da poco Fedez non segue più nemmeno la madre di Chiara, Marina Di Guardo, che però ancora è tra le sue follower. La fine della storia d’amore più social degli ultimi anni non poteva non avere dei risvolti anche online.