Elena Bonetti è ministro delle Pari opportunità per il governo Conte bis da poco più di un mese ma ha già le idee chiare.
Questa mattina era ospite ad Agorà, la trasmissione di Rai 3 condotta da Serena Bortone dove ha fatto capire chiaramente di essere aperta all’eventualità delle adozioni per le coppie gay.
La Bonetti, eletta con il Partito Democratico e adesso confluita in Italia Viva di Matteo Renzi, sin dalle primissime ore del suo mandato ha messo in chiaro il suo manifesto programmatico in molti modi simile a quanto già propagandato da Monica Cirinnà: apertura alle teorie gender e allo ius culturae. “Dobbiamo garantire diritti a tutti“.
“In virtù delle diversità dobbiamo garantire diritti a tutti, diritti universali che si fondono laddove c’è un riconoscimento dove siamo tutti diversi” dichiara la Bonetti. La Bortone incalza e le chiede un parere sull’adozione per i single e per le coppie gay? “E’ un argomento che se vorrà essere affrontato andrà fatto con estrema attenzione per tutte le sensibilità. Io auspico che questi dibattiti, che riguardano la vita dei bambini in primo luogo, vengano fatti con attenzione nei confronti di tutte le implicazioni”.
La Bonetti, cattolica di ferro ma con uno sguardo estremamente proiettato verso il mondo Lgbt, è una laureata in matematica e non manca di ricordarlo: “Sono un po’ una matematica in questo. Le ipotesi le fissiamo, le ipotesi di questo teorema sono le priorità, l’attenzione, la cura di tutti i bambini. Come ministro non sono pregiudizialmente contro a nulla che possa garantire il bene delle persone e il bene dei giovani. Ho un’idea mia personale sulle adozioni per gli omosessuali, che si confronterà in Parlamento. Se c’è un bimbo a quel bimbo va garantito il diritto alla cura, all’accoglimento, e in quel caso c’è una responsabilità genitoriale che va esercitata”.
Proprio oggi la Commissione giustizia della Camera ha avviato il percorso legislativo della proposta di legge contro l’omotransfobia portata avanti da Alessandro De Zan e da Alessandra Maiorino – sì, quella delle bestemmie sui social network (poi ritrattate). E tra Cirinnà che dicono “Dio patria famiglia che m….da”, presunti bestemmiatori ed ex capi scout, ora ministri, che tendono la mano al movimento Lgbt le famiglie italiane sono in ottime mani.