Come era ben prevedibile, pur in mezzo a due guerre sanguinose, il film concerto da 170 minuti di Taylor Swift, cioè “Taylor Swift – The Eras Tour”, ha fatto il botto, da noi e in tutto il mondo.
In America ha avuto delle anteprime da 2,8 milioni di dollari in 2.700 sale, salite ieri a 3.800 con un incassuccio previsto da 40-50 milioni, che lo lanciano su un totale americano nel weekend da 100 a 125 milioni di dollari, solo un po’ sotto “Barbie”, e su un globale da 200 milioni di dollari. Si pensa ad un incasso finale di decine di miliardi di dollari.
Dopo Taylor Swift anche Beyonce è pronta a portare nelle sale il film del suo concerto!
Da noi, al suo primo giorno in sala, ha già guadagnato 319 mila euro con 16.300 spettatori in 320 sale. E un biglietto costa 19.89 euro, se non 22 nelle sale PLF, cioè Premium Large Format, oltre il Dolby. Mi arrendo. Mentre io mi vedevo l’ennesimo war talk di Lilli Gruber con un Mario Sechi minaccioso, pronto a spazzare via Gaza con un’occhiata, sperando in un ritorno improvvisa della nuova eroina della sinistra in cachemire l’Ambasciatrice Elena Basile col suo impossibile birignao, i ragazzetti riempivano le sale dei cinema con Taylor Swift.