Amadeus lo aveva detto: “Sanremo senza pubblico non è Sanremo“. Ecco allora che l’indiscrezione arriva direttamente da Dagospia, che in quanto a spifferi e pettegolezzi ha esperienza ventennale: “L’idea è tenere recluse e protette centinaia di persone fino al 2 marzo, data di inizio del Festival. Allo scattare dell’ora X, grazie ai tender, gli ospiti sbarcheranno al porto e da lì, con dei pullman, saranno scaricati direttamente al teatro Ariston“. Dalla Rai al momento non smentiscono né confermano.
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A quanto pare la Rai vorrebbe creare una “bolla”, come quella che è stata già creata al tempo della prima ondata di coronavirus per permettere la conclusione del campionato di NBA. Quattrocento persone sulla Smeralda, la nave di Costa Crociera da poco varata, che saranno lì fino al 2 marzo. Controllate con costanza, tamponate quotidianamente, le persone del pubblico del Festival di Sanremo sarebbero così tutelate.
I dubbi sul Dopofestival. Tra le indiscrezioni, si legge ancora su Dagospia, resterebbe completamente operativa tutta la struttura che ruota attorno al Festival, come il Palafiori, “che ospiterà addetti ai lavori, discografici, la Sala stampa, il presidio delle radio e i programmi del daytime in collegamento da Sanremo. Alcuni programmi della Rai avranno come location il Casinò oppure il palco di piazza Colombo, da dove partirà il lungo red carpet fino all’Ariston”.
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Tra i dubbio ancora in piedi, quelli relativi al Dopofestival. Le circostanze potrebbero spingere la Rai a tagliare un elemento considerato comunque accessorio, nonostante sia diventato nel corso degli anni un vero e proprio riferimento e uno spettacolo a sé stante, con dignità indipendente dal Festival.