“Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona”.
17 maggio: Giornata internazionale contro l’omotransfobia
Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale contro questo tipo di discriminazioni. “Dal 2007, quando venne istituita la Giornata internazionale dal Parlamento europeo – sottolinea il capo dello Stato – la sensibilità della coscienza collettiva verso questi temi si è accentuata. L’azione di contrasto ai numerosi episodi di violenza che la cronaca continua a registrare non può cessare”.
“L’intolleranza calpesta la Carta dei diritti Ue e la nostra Costituzione”
“Contro le manifestazioni di intolleranza, dettate dal misconoscimento del valore di ogni persona – aggiunge Mattarella – deve venire una risposta di condanna unanime. È compito delle istituzioni elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione. Gli abusi, le violenze, l’intolleranza, calpestano la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la nostra Costituzione che proprio nell’articolo 3 riconosce pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di tutti i cittadini, garantendo il pieno sviluppo della persona umana”.
Il governatore del Veneto Luca Zaia: “L’omosessualità non è una patologia, l’omofobia invece sì”
Italia al 34esimo posto in Europa per la tutela dei diritti
Scende di una posizione l’Italia all’interno della Rainbow Map tracciata da Ilga, l’associazione internazionale a supporto dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali. Con un punteggio di 24,76%, il bel paese si colloca in 34esima posizione tra gli stati europei e 22esimi tra quelli dell’Unione Europea (ultima tra i paesi fondatori). Davanti a tutti, per l’ottavo anno consecutivo, Malta, seguito da Belgio, Danimarca e Spagna, in grandissima crescita con un balzo di ben sei posizioni. La classifica si basa sull’esame delle leggi e delle politiche di 49 Paesi utilizzando 74 criteri, suddivisi in sette categorie tematiche: uguaglianza e non discriminazione; famiglia; crimine d’odio e incitamento all’odio; riconoscimento legale del genere; integrità corporea intersessuale; spazio della società civile; e richieste d’asilo.