L’adolescenza è tipicamente l’età più fragile, a livello psicologico. Questo periodo di transizione, dallo stato di bambino a quello di giovane adulto, prevede una costante evoluzione e continue trasformazioni che spesso, dall’esterno, vengono scambiate per volubilità, instabilità, squilibrio. In questo momento della vita gli interrogativi e i dubbi su di sé, le trasformazioni del proprio corpo, i conflitti con i genitori rappresentano dei momenti di passaggio che possono non costituire una patologia. I rapidi e consistenti cambiamenti causano una fase di disequilibrio in cui tutto viene rimesso in discussione. In adolescenza il ragazzo o la ragazza sono spettatori consapevoli delle mutazioni che li riguardano e sono perciò impegnati in un difficile processo di attribuzione di senso a quello che sta loro accadendo, ogni critica come l’omofobia, viene vissuta come un giudizio generale. Si tratta di una forma di aggressione verso chi sembra “tradire” le norme e le aspettative sociali rispetto al genere, cioè a quello che viene “tradizionalmente” considerato maschile o femminile. Ci si sente esclusi per sempre, espulsi dal gruppo dei pari. E questo, unitamente a un problema di sofferenza di fondo, e in una fase di maturazione sessuale, può condurre a gesti di impulsività acuta.
Il tema dell’integrazione e del rispetto nei confronti degli omosessuali ciclicamente torna ad agitare la dialettica in svariati contesti, da quello politico a quello sociale. Bullismo e cyberbullismo omofobico sono un fenomeno allarmante e doloroso, troppi sono i ragazzi che si tolgono la vita proprio in seguito ad accuse di omofobia. Il bullismo omofobico può essere considerato l’equivalente dello stalking posto in essere dagli adulti. Lo stalking è reato mentre invece il bullismo difficilmente assume connotazioni di reato minorile. Il bullismo omofobico è tipicamente maschile perché la realtà dell’omosessualità mina la costruzione dell’identità maschile nell’adolescente che è cresciuto in un ambiente che gli ha inculcato un modello di mascolinità rigido e fortemente stereotipato. Le vittime raramente denunciano e sono ad alto rischio di comportamenti autolesionistici e suicidari. Bisogna REAGIRE per dire BASTA al bullismo omofobo.