Da Torino a Napoli, passando per Grosseto, Parma e Ascoli Piceno. Sono tanti i casi di omofobia segnalati nei giorni scorsi nel nostro Paese. Torino è la città con più aggressioni.
La prima è avvenuta proprio a Torino dove due ragazzi, vestiti da drag queen, sono stati assaliti e insultati con frasi omofobe da un gruppo di giovani.
Questa volta, però, ad avere la peggio sono stati gli aggressori. Una delle drag queen, Mattia di 24 anni, ha reagito. “Sono alto quasi due metri – racconta – e francamente di farmi malmenare in mezzo alla strada non ne ho voglia. Per questo quando mi hanno colpito con un pugno al petto, ho risposto. C’è stata una colluttazione e alla fine sono scappati”.
«Sei gay, ti ammazziamo». Sempre a Torino un uomo di 53 anni, Leonardo Ranieri è stato aggredito e apostrofato con insulti omofobi da una decina di giovani condomini nella palazzina in cui convive con il compagno.
La prognosi è di 30 giorni. «Non è purtroppo la prima volta che succede – ha spiegato l’uomo al Corriere Torino -, il 9 gennaio ho l’intervento: mi hanno rotto il setto nasale. Per fortuna il Comune, conoscendo la mia situazione, si sta prodigando per farci avere un’altra casa».
E’ successo il 2 gennaio e l’uomo è stato pestato a sangue solo perchè è gay. Dalla politica arrivano messaggi di condanna per l’assurdo pestaggio omofobo.
A Grosseto invece un gruppo di ragazze e ragazzi giovanissimi ha reagito compatto di fronte a un brutto episodio di discriminazione omofoba nei confronti di due adolescenti omosessuali in un locale di Grosseto.
La coppia si era scambiata dei baci nel corso di una festa in discoteca. Il fatto di cronaca è stato riportato dal quotidiano Il Tirreno, del 2 gennaio. Al primo articolo, poi, ne sono seguiti altri il 3, 4 e il 5 gennaio. Di fatto un buttafuori che faceva parte del servizio d’ordine è intervenuto in modo molto brusco, ingiustificatamente brusco, per separare i due ragazzini che ad una festa si stavano baciando sulla pista da ballo, come stavano facendo moltissimi altri coetanei per festeggiare l’arrivo del 2019.
«Qui tra uomo e uomo non è permesso», ha appellato i due adolescenti il buttafuori, strattonandoli brutalmente, in una malintesa missione moralizzatrice per conto di Dio. A fronte di tanta idiozia, gli amici dei due hanno immediatamente reagito protestando educatamente ma fermamente con gli organizzatori della festa, che per fortuna hanno richiamato all’ordine lo scostumato addetto alla sicurezza.
Ha rischiato di essere perstato anche Raniero Bertoni, un uomo di 54 anni, che ad Ascoli Piceno si è visto cacciare da un bar perché omosessuale.
La notte del 4 gennaio l’uomo, dopo aver bevuto un calice di vino, va a pagare il conto quando si è imbattuto in una reazione violenta del barista: “Sono nazista, i gay non devono entrare in questo locale. Anzi, se vuoi denunciarmi di do il modo di farlo”. Con queste parole il titolare del bar insulta Raniero ma non solo, l’uomo si è avvicinato ed ha minacciato di morte il 54enne.
A Parma, invece, il sindaco Federico Pizzarotti ha riconosciuto i figli di una coppia gay scontrandosi contro il Vescovo della città che ha dichiarato: “Quella non è una famiglia”.
“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”, con queste parole il sindaco di Parma ha risposto al vescovo Enrico Solmi dopo essere stato accusato di aver riconosciuto dei figlia ad una famiglia “non famiglia” perché composta da due genitori dello stesso sesso.
Sempre a Parma Forza Nuova lascia un manifesto sotto casa del sindaco con su scritto: “Mamma e papà. Il resto ‘omofollia’”. La scritta è apparso nella notte vicino a casa del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. A darne la notizia è lo stesso primo cittadino che su Facebook risponde: ““Sono felice di averlo fatto e lo rifarei ancora oggi, domani e nei giorni a venire – ha dichiarato in una nota Pizzarotti – Dove c’è amore e cura chi sono io per dire chi è o cos’è una famiglia? La sottoscrizione dei due genitori dello stesso sesso è un puro atto di anagrafe, un riconoscimento legale, non concettuale. Non sottoscrivere gli atti di anagrafe non farà di quelle persone dei genitori meno di tutti gli altri, ma farà di quei bimbi dei bambini con meno diritti di tutti gli altri”.
Anche Napoli è stata vetrina di un bruttissimo eepisodio di omofobia, questa volta è arrivato direttamente dalla famiglia di un ragazzo sordo, Valentino, 25 anni, che è stato cacciato dalla famiglia proprio durante le vacanze natalizie, la sua colpa? Essere omosessuale.
Stando a quanto si apprende, adesso il giovane Valentino è stato affidato, quantomeno per le ore diurne, ai volontari del Rainbow Center di Napoli, un’associazione che sta aiutando il ragazzo a superare questo momento di grande difficoltà e dolore.
Anche Mario Adinolfi e il Popolo della Famiglia hanno attaccato Rai Cinema per la programmazione di “Wine to Love”, film che poi è andato in onda lo scorso 4 gennaio su Raiuno, chiedendo “che sia rimosso dalla programmazione del prossimo 4 gennaio un film di prima serata su Raiuno con un lungo e insistito bacio tra due uomini. Questa è la Rai del cambiamento 2019?”.
Anche Cristina Bugatti, volto noto di RaiDue, ha dichiarato di aver subito delle offese forti perché transessuale: “Oggi è il primo giorno dell’anno e il mio pensiero va a quello appena passato nel 2018 in una situazione lavorativa all’estero sono stata sequestrata, derisa, umiliata”.
In Brasile, invece, Jair Bolsonaro, estremista di destra al suo primo giorno da presidente, ha fatto sparire dalla scrivania governativa tutte le questioni inerenti al mondo LGBT nel capitolo del “Ministero delle donne, della Famiglia e dei Diritti Umani”.
Ma PER FORTUNA non ci sono solo brutte notizie, dall’Australia arriva l’ok per le nozze per persone dello stesso sesso e Nicole Kopaunik e Daniela Paier sono la prima coppia gay a sposarsi.
Le due donne austriache si sono unite in matrimonio poco dopo la mezzanotte del nuovo anno. Appena è entrato infatti in vigore il diritto di celebrare le nozze Nicole e Daniela non hanno aspettato un minuto di più e si sono dette “Si”.
Mentre un canale tv per bambini, il Nickelodeon, ha ospitato per la prima volta in un suo show, una famiglia arcobaleno formata da due papà e dai loro figli.
La famiglia ha partecipato al fortunato gioco “Double Dare” con il nome di Double Dads, ed era composta da Liberty e Bryan, i due papà, e dai loro figli Oscar e Marcos.
“Amano il calcio e si amano follemente – ha introdotto così la conduttrice Liza Koshy la famiglia – Diamo il benvenuto ai due papà in Double Dads”.