Proprio così, il giovane e ammirevole ragazzino di 12 anni che pochi giorni fa ha cercato di bloccare la marcia dell’odio in Messico ora è vittima del suo Paese. La zia del ragazzo avrebbe detto che il giovane è ora vittima di bullismo, che i suoi compagni di scuola ora credono che lui sia gay e che viene deriso da bambini e adulti. Non solo, un giornale messicano dice anche che la madre del ragazzo è sconvolta e che teme che i toni tra i coetanei del 12enne si possano scaldare dal momento che suo figlio è stato colpito dalla violenza dei suoi amici e da tantissimi commenti offensivi sui social network. Ma come si può fare una cosa del genere? Sono senza parole e spero tanto che l’Arcigay messicana faccia l’impossibile per far sì che questa brutta storia finisca.