Gli psicologi e i leader religiosi malesiani vogliono che la “terapia psico-spirituale” islamica venga riconosciuta come medicina moderna per curare la categoria LGBTI. “La terapia psico-spirituale islamica, una volta che verrà provato che è in grado di curare le persone LGBTI, riuscirà ad aiutare a riabilitare i disturbi emotivi, l’ansia e la depressione” ha affermato il Datuk (leader malese degli affari comuni) Azizan Baruddin, direttore generale dell’Istituto della Consapevolezza Malesiana (IKIM) durante una conferenza che ha radunato nello stesso posto i migliori esperti di scienza e di spiritualità musulmani al fine di perfezionare e sviluppare la terapia curativa.
“Questa terapia deve anche dimostrarsi capace di curare le varie psicosi, i disturbi della personalità e le varie problematiche LGBTI”. Il fulcro della terapia è identificato nello “ruqyah” che, sulla base delle credente spirituali, è il risultato della presenza di esseri soprannaturali e basterebbe recitare alcune scritture sacre per allontanare queste creature che inficerebbero il corpo e lo spirito di tutti gli LGBTI. Ricordiamo che, purtroppo, la Malesia è il più grande Paese musulmano in cui è tutt’oggi illegale essere gay o transgender.