Non è tanto una questione di «chi» sono i genitori, bensì di «come» si è genitori. Lo si ripete sempre, ma forse mai abbastanza.
A sostegno del fatto che l’orientamento sessuale dei genitori non è un fattore determinante per lo sviluppo dei bambini arriva adesso un nuovo studio condotto da un gruppo di ricerca della Medical University di Guangxi, in Cina. Pubblicato dalla rivista BMJ Global Health, mette in luce una volta di più che lo sviluppo dei bambini non sarebbe influenzato negativamente dall’avere genitori dello stesso sesso rispetto ai genitori eterosessuali e sotto certi aspetti potrebbero persino stare meglio.
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L’analisi, che ha riguardato 34 studi eseguiti in passato tra Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia, conferma le precedenti scoperte secondo cui i bambini possono prosperare al meglio sia in famiglie dello stesso sesso che in quelle di sesso diverso, contestando l’idea che crescere con genitori del medesimo sesso possa danneggiare il loro sviluppo.
Se però, da un lato, i ricercatori non avrebbero riscontrato effetti avversi legati all’avere genitori dello stesso sesso, hanno invece individuato impatti significativi causati dallo stigma e dallo scarso sostegno sociale per questo genere di famiglie.
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«Questa analisi ha mostrato che, tra famiglie eterosessuali e omosessuali, la maggior parte dei risultati sono simili», scrivono gli autori. «La ricerca sui genitori non etero e sui loro figli ha ampliato la nostra comprensione della vita familiare contemporanea e ha aggiunto nuove prospettive alla nostra comprensione della genitorialità e dello sviluppo del bambino».
Nello specifico, la ricerca ha tentato di approfondire l’idea comune tra gli attivisti omofobi che l’essere genitori «richieda» necessariamente un maschio e una femmina per allevare un figlio e che senza questo binomio il bambino starà peggio rispetto ai coetanei con famiglie etero. Questo è stato confutato molte volte, ma continua ad essere una convinzione ampiamente diffusa tra i tradizionalisti.
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Analizzando diverse riviste scientifiche alla ricerca di articoli che esaminassero i risultati familiari ottenuti da genitori etero e genitori omosessuali, gli autori hanno identificato 34 articoli, ridotti successivamente a 16 dopo aver controllato le covariabili incluse.
L’analisi ha considerato una serie di parametri, tra cui le relazioni genitore-figlio e l’adattamento psicologico del bambino, cercando le differenze tra i due modelli di famiglia che molti credono fermamente possano esistere. Hanno scoperto che nelle relazioni genitore-figlio e nell’adattamento psicologico, le famiglie con genitori dello stesso sesso si comportavano effettivamente meglio dei genitori eterosessuali, ma c’erano anche alcuni aspetti negativi. Nella soddisfazione della relazione di coppia, nella salute mentale dei genitori, nello stress genitoriale e nel funzionamento familiare, i genitori omosessuali hanno avuto esiti peggiori, il che suggerisce che il modello familiare non ha un impatto sul bambino, ma altri fattori possono però pesare negativamente sui genitori. Questi risultati negativi erano infatti correlati a fattori di rischio sociale, come lo scarso sostegno sociale e la discriminazione che la famiglia potrebbe dover affrontare.
I risultati suggeriscono in ogni caso che i bambini possono prosperare nonostante la pressione sociale esercitata sui genitori. «I gruppi di genitori dello stesso sesso hanno mostrato livelli più elevati di qualità della relazione genitore-figlio, come livelli più elevati di calore, maggiori quantità di interazione e comportamenti di maggiore supporto, rispetto ai gruppi di genitori eterosessuali», hanno scritto gli autori, come riportato da The Guardian.
I ricercatori sperano che i risultati possano portare a un migliore sostegno per le coppie di genitori dello stesso sesso e a una riduzione dello stigma ad essi associato, inclusa l’influenza sulla politica e sulle leggi all’interno delle comunità.