«Nel giorno del Ringraziamento, unitevi alla famiglia». Il poster, il primo completo di House of Gucci, è stato accompagnato su Instagram da un invito semplice: tornare al cinema per (ri)scoprire la storia di una fra le più importanti dinastie della moda italiana.
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Nel manifesto, diffuso insieme ad una prima data di uscita della pellicola – il Ringraziamento, la fine di novembre e l’inizio del periodo natalizio –, Lady Gaga ha la veletta nera della vedova calata sugli occhi. Guarda dritto di fronte a sé, circondata dall’uomo che ha amato e da quelli di cui si è servita per ucciderlo.
Adam Driver, che nel film diretto da Ridley Scott è Maurizio Gucci, le sta accanto. Serio, composto. Vicino, ha Jeremy Irons, mentre all’estremità opposta del cartellone campeggiano Jared Leto, irriconoscibile nel ruolo di Paolo Gucci, e Al Pacino.
«Un’eredità per cui vale la pena uccidere», si legge sotto i busti eretti dei protagonisti, artefici di una storia che mai prima d’ora è stata portata al cinema. Ridley Scott, che da vent’anni ormai carezza l’idea di trasporre in immagini la vicenda di Patrizia Reggiani, è il solo regista ad aver deciso di non utilizzare la forma documentaristica per ripercorrere quanto successo nel 1995. Nell’anno in cui la moglie di Maurizio Gucci, abbandonata per una donna più giovane, ne ha commissionato l’omicidio.
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Il film House of Gucci dovrebbe uscire a novembre negli Stati Uniti, mentre in Italia sarà distribuito in sala da Eagle Pictures dal 16 dicembre.