“Penso che le mie dichiarazioni, le denunce fatte, lo spiegare di cosa sia nel 2023 vivere con un infezione da HIV non siano servite a nulla se ancora oggi ci sono persone che scrivono questo”. Inizia così il messaggio di denuncia che Giovanni Ciacci fa via Instagram.
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L’esperto di loook ha deciso di raccontarsi e di confessare al suo pubblico di essere sieropositivo durante l’ultima edizione del Grande Fratello Vip. Ciacci è stato il primo personaggio vip sieropositivo a poter partecipare ad un reality, fino al 2022 il regolamento vietava la presenza di persone con HIV.
Durante un’intervista, rilasciata ad Alfonso Signorini su Chi, Ciacci dichiarava: “Sono sieropositivo e mi piacerebbe parlarne. Negli Anni 80 la parola Hiv era sinonimo di morte. Le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero. Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia”.
Poi il post, una serie di screenshot della chat d’incontri Grindr, dove Ciacci è presente e l’attacco di un ragazzo di trentasette anni che, senza foto, offende l’uomo indicandolo come “schifoso”, perché cerca in chat persone per poterle contagiare. Parole assurde che, effettimante, fanno capire che c’è ancora tanta strada da fare.
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“La mia presenza al GFVip portando questo stigma sociale ancora aperto ha fallito – continua il post di Ciacci – come hanno fallito tutti i media che ne hanno parlato , perché vuol dire che non lo abbiamo spiegato bene … sono veramente incazzato . Oggi provvederò a denunciare L ennesimo anonimo , ma non essendo io un ministro , passerà tutto sotto traccia e con i tempi assurdi della legge italiana . Dobbiamo metter fine a questo odio social , con leggi severe e sopratutto efficaci contro gli odiatori seriali , lo stato (Giorgia Meloni ) deve trovare una regolamentazione per l’uso dei social abbinati ad un codice fiscale ( Alessandro Zan aiutaci tu )”.
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Poi conclude: “Sono veramente stanco di subire offese , minaccia e umiliazioni solo perché ci ho messo la faccia“.
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