La tecnologia a mRna ha fatto, grazie ai vaccini contro Covid-19, una scoperta entusiasmante.
Diversi agenti patogeni potranno essere affrontati con vaccini e farmaci sviluppati attraverso l’Rna messaggero, fra cui l’Hiv. Cioè i virus dell’immunodeficienza umana. Due specie di Lentivirus che causano un’infezione che, se non trattata, provoca la sindrome da immunodeficienza acquisita. Cioè l’Aids.
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A oltre quarant’anni dalle prime diagnosi non abbiamo infatti ancora un vaccino efficace e che possa darci delle speranze, anche se negli ultimi anni non sono mancati segnali positivi.
Moderna, il gruppo farmaceutico statunitense che ha progettato il vaccino contro Covid-19, ha annunciato di aver iniziato a somministrare le prime dosi del vaccino a mRna contro l’Hiv.
Il programma Iavi G002 segue uno studio di alcuni anni fa a base di proteine ricombinanti ed è appunto portato avanti con l’organizzazione di ricerca scientifica no-profit International aids vaccine initiative (Iavi) e testerà la somministrazione di una o due dosi e un eventuale richiamo. La ricerca è finanziata dalla fondazione Bill & Melinda Gates.
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Il vaccino sperimentale si chiama mRna-1644. Sono copie di una proteina presente sull’involucro virale dell’Hiv, ovviamente modificate all’occorrenza per fungere solo da innesco della risposta immunitaria. Nel trial si testerà anche la capacità del prodotto di indurre la risposta immunitaria da parte dei linfociti B e dunque la possibilità di produrre anticorpi neutralizzanti rispetto al virus.
«Siamo entusiasti di portare avanti questa nuova direzione nella progettazione del vaccino contro l’Hiv con la piattaforma mRna di Moderna. Disporre di nuovi strumenti in termini di immunogeni e piattaforme potrebbe essere la chiave per compiere rapidi progressi verso un vaccino urgente ed efficace» spiega nel comunicato di Moderna Mark Feinberg, ad di Iavi.
Le prime dosi del vaccino sono già state inoculate alla School of Medicine and Health Sciences della George Washington University a Washington.