Nelle profondità della scena gay fetish, la classe operaia britannica e il suo abbigliamento sportivo a basso costo sono diventati oggetto di un’ossessione in cui i pantaloni della tuta infilati nei calzini bianchi, le scarpe da ginnastica, i cappellini, i cappucci e gli orecchini d’oro hanno profonde connotazioni erotiche.
Su Sketboy.com o Sneakersex.net, gli “scally lads” con l’aspetto di spacciatori di periferia si vengono sulle scarpe da ginnastica a vicenda.
“Il feticismo gay si sposa sempre con la cultura di strada della generazione precedente – dichiara uno di loro – I giovani guardano alle culture sviluppatesi negli anni della loro formazione, e diventati adulti iniziano a vestirsi con gli abiti di quelle culture, a caricarli di connotazioni sessuali, e la cosa diventa un feticismo.”
Questo feticismo, in particolare, sembra avere origine nella scena happy hardcore fiorita nell’area di Manchester a fine anni Novanta. Mentre per decenni il termine “scally” è stato usato per denotare giovani di bassa estrazione sociale con un’attitudine alla violenza e al comportamento criminale, la maggior parte dei feticisti lo associa a quella specifica scena e a quello specifico periodo. Non è chiaro quando sia entrato nel loro vocabolario, ma la maggior parte dei siti che ho menzionato è apparsa su internet tre o quattro anni fa—fatta eccezione per FatLads, online dal 2003, e Triga Films, che organizza caotiche orge tra operai su pellicola dal 1997.
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Anche se molto di nicchia, non si tratta di una scena isolata e confinata all’underground britannico; è altrettanto popolare in Francia, dove ogni anno si tiene la gara di “Mister Sportswear”, e ha un seguito consistente anche in Olanda, Germania e Italia. Ladz, una festa per feticisti dell’abbigliamento sportivo che si tiene ad Amsterdam, attrae sempre da 400 a 500 partecipanti, mentre la pagina Facebook di Trackies ha più di 22.000 mi piace. Per mettere questo dato in prospettiva: è quasi un terzo degli utenti di Grindr, la popolare app di incontri per gay.
Per i feticisti i vestiti sono anche un mezzo di gratificazione erotica “Quando faccio sesso resto completamente vestito – continua il racconto di un ragazzo – Non mi abbasserei nemmeno i pantaloni della tuta da ginnastica alle ginocchia. Li tengo più alti possibile. Se qualcuno si spoglia mi scende tutto.”
Ma i feticisti dei vestiti sportivi non si riprendono soltanto facendo acquisti. Se sei etero di solito la puzza in camera da letto è qualcosa da evitare, mentre per un feticista gay può rappresentare un’ulteriore fonte di piacere.
Questa ossessione per l’essere “veri uomini” è stata un tema ricorrente nelle ricerche che ho fatto per questo articolo. Alla fine, che sia una cosa conscia o meno, il feticismo per gli abiti sportivi è costruito sulla fissazione per la mascolinità. Un feticismo si sviluppa quando qualità umane che provocano piacere sessuale vengono associate a un oggetto inanimato. Nel caso degli abiti sportivi, sono la posa da macho e la turbolenta mascolinità eteronormativa delle persone che li indossano. “Per me la combo giacca e cravatta non funziona. Non la considero per niente mascolina. Penso che l’attrazione per i vestiti sportivi sia nata quando ho iniziato a vedere uomini davvero virili che li indossavano” .
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Questa contestualizzazione non si limita all’apparenza fisica, ma si estende anche al sesso. “Non si fa praticamente mai sesso a letto. A me piace incontrare gli uomini al bar, farci qualche birra e poi andare a scopare in bagno. Conosco anche uomini che non vogliono nemmeno fare sesso, vogliono solo farsi le seghe insieme, perché pensano che sia così che fanno i tamarri etero.”
“Etero” e “comportarsi da etero” sono termini ricorrenti sui profili di Trackies. Tutti questi uomini sembrano cercare l’archetipo del ragazzo etero e mi chiedo se l’uso perenne del CAPS LOCK e degli errori di ortografia siano parte del gioco.
In alcuni casi, quest’ossessione per l’eterosessualità e la paura di mostrarsi effeminati sono così grandi che si tingono di omofobia. Un tizio sul suo profilo dichiara: “Odio questi cazzoni con i pantaloni stretti e tutti truccati da reginette. Mi piacciono gli uomini che sono effettivamente uomini: sarò anche passivo, ma non una puttanella remissiva”.
La cosa ironica è che molte di queste persone si dichiarano gay passivi. “Alcuni magari iniziano con il trampling ma hanno rapporti sessuali in cui sono i dominatori. È una cosa difficile da spiegare ai non-feticisti, ma l’odore di un paio di scarpe da tennis, la sensazione di una suola sulla pelle, è una cosa molto eccitante”.
da: Vice.com