Azzurra Noemi Barbuto per Libero Quotidiano
Tutti conoscono i benefici connessi ad una regolare attività fisica, che aiuta a mantenerci sani, giovani, in forma, migliorando anche il nostro umore nonché il rapporto con noi stessi e con gli altri. Tuttavia, praticare troppo movimento può diventare una patologia, che isola il soggetto che ne soffre e ne condiziona ogni tipo di scelta.
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Oggi un italiano su 3 (28%) è ossessionato dallo sport, quindi passa molto tempo in palestra, a volte 7 giorni su 7, segue diete specifiche, come quelle iperproteiche, e dipende da integratori o anabolizzanti. È quanto emerge da un’ indagine promossa da Nutrimente Onlus, associazione per la prevenzione e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, condotta su circa 1200 italiani di ambo i sessi e di età compresa tra i 18 ed i 65 anni, al fine di analizzare il rapporto che gli sportivi hanno con il proprio corpo.
Coloro che sono affetti da “dipendenza sportiva”, quando non possono allenarsi, vanno incontro ad una vera e propria crisi di astinenza, manifestando i sintomi di un intenso malessere psicologico nonché evidenti cambiamenti nel tono dell’ umore, che si riverberano sulla loro vita sociale, affettiva e lavorativa. «L’ ossessione per il miglioramento della propria prestanza sportiva si esprime anche nel cambiamento del proprio stile alimentare. Spesso vengono adottate diete fai-da-te, ipocaloriche o sbilanciate, tali da mettere a rischio sia il benessere fisico che quello mentale. A ciò si aggiunge anche l’ uso di integratori, anabolizzanti, lassativi e diuretici, che aumentano il rischio per la salute», spiega Sara Bertelli, psichiatra e presidente dell’ associazione Nutrimente Onlus, la quale sottolinea che dietro questo tipo di disturbo c’ è «la ricerca di un perfezionismo irrealistico». È quella finta-perfezione che impazza sul web, all’ interno dei social network, dove vengono condivise immagini di corpi spesso foto-ritoccati che diventano modelli da raggiungere ad ogni costo.
All’ ossessione per lo sport è associata anche la “vigoressia”, ossia la preoccupazione intensa e cronica di non essere abbastanza muscolosi. Ne soffrono soprattutto gli uomini tra i 25 ed i 35 anni, ma non ne sono immuni gli over 40, i quali, per il timore di invecchiare, non di rado si rifugiano in palestra sfinendosi con esercizi sempre più duri accompagnati da un’ alimentazione sempre più rigorosa.
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