Chi sono gli ecosessuali? Di primo acchito verrebbe da pensare che siano coloro che, anche nei rapporti sessuali o nell’autoerotismo, tentino di rispettare l’ambiente. Lubrificanti ecologici, sex toy in materiali sostenibili, condom green e altri genere di accessori riciclabili. Giusto. Non si sbaglierebbe. Ma non si sarebbe spiegata per intero quell’etichetta.
Il punto è che la Terra, intesa come insieme dei suoi elementi, non va solo rispettata ma in qualche modo coinvolta nei rapporti. Costituisce un moltiplicatore di erotismo ed eccitazione. Insomma, è una vera e propria amante. Ecco perché, per esempio, in Australia esiste una spiaggia dove imparare l’ecosessualità incontrando uomini e donne coperti da sole foglie e senza poter utilizzare letti o altri artifici. Solo vegetazione, sabbia, foglie, terra. Una fusione di sesso ed ecologia.
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Una delle date di nascita può senz’altro essere l’Ecosex Symposium del 2010, quando a San Francisco esperti, docenti, sessuologi, ex attori e attrici porno e attivisti per l’ambiente capitanati dalla coppia di artiste e attiviste Annie Sprinkle and Elizabeth Stephens hanno in qualche modo fatto decollare questo orientamento del tutto naturale e che, come tendono a rassicurare i partecipanti, non ha nulla di esoterico o misterioso.
L’idea è in fondo rendere sempre più affascinante e sexy la terra, parole loro, in modo che le persone siano più naturalmente portate a difenderla. C’è un manifesto sul tema, un sito di riferimento (SexEcology) e una serie di documentari. Sempre in quell’anno è stato pubblicato il volume Eco-sex: Go Green Between the Sheets and Make Your Love Life Sustainable della scrittrice newyorkese Stephanie Iris Weiss.
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L’edizione statunitense di Vice ha appena raccontato in un lungo servizio proprio l’esperienza all’Ecosexual Bathhouse, questo strambo stabilimento parte del LiveWorks Festival in corso a Sydney. Un tentativo, realizzato dagli artisti Ian Sinclair e Loren Kronemeyer, di «dissolvere le barriere fra le specie». Alcuni numeri confermerebbero che questa tendenza all’ecosessualità sia in crescita negli ultimi due anni, così come i dati di ricerca su Google. Insomma, il 2016 potrebbe essere l’anno in cui questo atteggiamento – sesso rispettoso della natura ma anche nella natura – ha toccato la superficie e si è imposto al mainstream. A praticarla sarebbero 100mila persone nel mondo, in crescita costante.
La particolarità è che si tratta di una tendenza non ancora ben chiara nei suoi contorni. In fondo fra chi utilizza prodotti ecosostenibili a chi prova un orgasmo rotolandosi nella nuda terra o intrattenendo un rapporto sessuale con un albero ce ne passa. Secondo una ricercatrice dell’università del Nevada che sta studiando il tema, l’ecosessualità è d’altronde qualcosa di nettamente diverso da altri movimenti sociali. Si concentra sul piacere e sull’atteggiamento personali piuttosto che sulle proteste o su fini politici palesi. Anche se molti attivisti confermano l’obiettivo principe: rispettare e salvare il pianeta rendendolo parte del proprio circolo amoroso.