Cameron Diaz è tornata sulle scene per fare da giudice in una puntata del talent, Anne Hathaway si è inginocchiata in diretta tv al cospetto del creatore RuPaul e Lady Gaga ha concesso allo show carta bianca sui diritti delle canzoni. Chiamatela pure Drag Race Mania ma è tutt’altro che un trend passeggero: il programma ha collezionato dal 2009 una cifra-record di Emmy e ormai ha declinazioni locali da un capo all’altro del mondo, dall’Australia e Nuova Zelanda (Down Under) alle Filippine.
La versione tricolore, Drag Race Italia, è relativamente giovane ma si difende bene e dal 20 ottobre torna con la seconda stagione su Discovery+. Lo svelano in esclusiva a Vanity Fair i tre giudici Priscilla, Chiara Francini e Tommaso Zorzi, confermati al timone del programma che l’anno scorso ha incoronato Elecktra Bionic, che si è portata a casa scettro, corona e titolo di brand ambassador di un marchio di cosmesi, con una capsule collection tutta sua.
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Per il capitolo due si alza l’asticella: le nuove concorrenti, tutte tra i 24 e i 34 anni, provenienti da Nord a Sud, non sono più otto ma dieci e il numero delle puntate sale da sei a otto, con nuovi giudici-ospiti tutti italiani. Ecco dunque il cast svelato: Aura Eternal, Gioffrè, La Diamond, La Petite Noire, Narciso, Nehellenia, Obama, Panthera Virus, Skandalove e Tanissa Yoncè (che si raccontano nella gallery in fondo all’articolo con alcune curiosità) si daranno battaglia con sfide di ogni genere (le challenge), dal cucito alle imitazioni (lo Snatch Game) fino alle performance musicali (il Rusical). Il linguaggio usato negli episodi, ormai di culto tra i fan, è preso in prestito dalle ballroom americane, uno spazio artistico sicuro per la comunità Lgbtq+ a partire dagli anni Sessanta (come mostra con struggente poesia la serie Pose di Ryan Murphy, su Netflix).
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Intanto Priscilla sta per lanciarsi in un colorato progetto editoriale per bambini (in attesa di riprendere, come Mariano Gallo e quindi out of drag, lo spettacolo Dignità autonome di prostituzione del Teatro Bellini di Napoli). Chiara Francini è sul set top secret di un film, prima di tornare sul placo con Una ragazza come io e, da gennaio, Coppia aperta quasi spalancata. Tommaso Zorzi, nel frattempo, vaglia nuove opportunità.
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Com’è cambiato il suo approccio all’arte drag dopo la prima edizione?
Tommaso Zorzi: «Prima dello show a una parte della comunità Lgbtq+ non piacevo ma poi ne ho ritrovato l’affetto. Non siamo una comunità unita come dovremmo essere: perdiamo tempo a combattere quelli che non sono i nostri veri nemici. Purtroppo non c’è una lobby Lgbtq+ come dicono, non riusciamo a essere tutti d’accordo, esistono persino gruppi contro Alessandro Zan, che si batte per i nostri diritti: se persino lui diventa un nemico allora non ce la faremo mai».
Priscilla: «Per la prima volta mi sono trovato in Italia durante il Pride e l’ho vissuto in maniera diversa, contento che la comunità Lgbtq+ italiana mi veda come portabandiera e punto di riferimento».
Chiara Francini: «C’è una corrispondenza d’amorosi sensi tra me e la comunità Lgbtq+, un prendersi per mano, e non vedo l’ora di organizzare un incontro con una trans storica, Porpora Marasciano. Capire le radici del movimento è importante per costruire un futuro con maggiori speranze. Sul fronte pop, invece, chissà che nel mio domani non ci sia anche la DragCon di Londra 2023…».
Un politico che inviterebbe nel programma?
Chiara Francini: «Se Giorgia Meloni accettasse, significherebbe che si mette in gioco».
Priscilla: «Concordo: vorrei farle vivere l’esperienza drag dal punto di vista umano, perché ascoltasse cosa hanno provato quelle di loro cacciate di casa per il loro orientamento, da genitori ispirati da una politica sulla famiglia tradizionale. Forse non conosce tutto questo o non vuole conoscerlo».
Tommaso Zorzi: «Porterei nel backstage quella parte di politica un po’ conservatrice, che limita i diritti. Decidere le preferenze sessuali altrui è inaccettabile, un gesto vigliacco e arrogante. E, se mascherato da morale cattolica, mi sembra una bestemmia: non sei Dio. Io credo nel karma e se agissi come loro avrei strizza svegliandomi al mattino».
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