Gianni Morandi ha pubblicato una lettera d’addio per Raffaella Carrà: il suo sentito messaggio, volutamente scritto al tempo presente, è la perfetta sintesi delle emozioni vissute da tutto il Paese nella settimana in cui se ne è andata la nostra icona dello spettacolo. “Nei primi anni 60 a Bellaria regalavi sorrisi a tutti noi ragazzini che ti ronzavamo attorno. Sono sicuro che ci incontreremo ancora per cantare e ballare insieme” scrive l’artista.
Presto una fiction, un biopic e un docufilm sulla vita di Raffaella Carrà
“Cara Raffaella”, esordisce l’Eterno Ragazzo come in ogni lettera che si rispetti, “lunedì pomeriggio, quando è arrivata quella notizia bruttissima e inaspettata, una ondata di dolore e commozione ha attraversato tutta l’Italia e tante altre parti del mondo. Da quel momento tutte le emittenti televisive, il mondo del web, le agenzie di stampa, le redazioni dei giornali, hanno mandato e rimandato in continuazione la tua immagine, insieme alla triste notizia”.
“Il tuo sorriso, i tuoi occhi, i tuoi capelli, la tua simpatia, sono apparsi ancora una volta nelle nostre case, nei nostri smartphone, nella nostra vita”, continua Gianni Morandi rivolgendosi direttamente all’amica, “Ti sarai accorta di quanto affetto e quanto amore abbiamo per te e non può essere altrimenti, visto che ci hai fatto compagnia per più di mezzo secolo, ci hai fatto ridere e commuovere, cantare e ballare in allegria”.
Visualizza questo post su Instagram
“Ricordo la nostra adolescenza a Bellaria, nei primissimi anni ‘60, d’estate, quando io cantavo al caffè concerto ‘Nuovo fiore’, in piazza Matteotti e tua nonna Andreina si affacciava alla finestra, lì sopra, mi ascoltava e mi salutava col braccio. Ricordo te, che abitavi con lei e venivi a giocare a ping-pong alla sala ‘Cristallo’ e a tutti noi ragazzini che ti ronzavamo intorno, regalavi sorrisi e poi scappavi verso i tuoi sogni, la danza e la musica…”.
Negli anni i due artisti hanno incrociato più volte le loro strade, fino alla telefonata di Raffaella Carrà a Gianni Morandi dopo l’incidente in campagna che ha provocato gravi ustioni all’Eterno Ragazzo: “Ricordo tutte le volte che in seguito ci siamo rivisti, a Canzonissima con Corrado, a Pronto Raffaella, a Carramba e in tanti altri momenti, fino a pochi anni fa quando abbiamo cantato e ballato insieme a tutto il pubblico dell’Arena di Verona… Infine, poco più di due mesi fa, esattamente il 17 aprile, con la tua solita generosità mi hai telefonato per chiedermi come stavo dopo l’incidente con il fuoco e ci siamo salutati con una tua battuta in dialetto romagnolo: ‘Burdel, basta zughé cun e fog…’”.