«Non dobbiamo mai avere paura, perché la paura toglie lucidità e non ci fa ricordare che la società civile è molto più avanti di questa idea eteropatriarcale che il governo cerca di far passare come dilagante. Di fatto, in Italia, viviamo nella contemporaneità ma c’è chi cerca di usare l’ideologia per imporre un modello unico». L’onorevole Alessandro Zan non usa mezzi termini e va subito al sodo quando si parla di diritti civili.
E l’ha fatto anche ieri sera, durante la prima serata della IX edizione del Giacinto Festival – nature lgbt+ a Noto, partecipando (in collegamento da Venezia, visto che non ha potuto raggiungere Noto per via dei disagi relativi all’aeroporto di Catania) al dibattito Senza paura: l’Italia e i diritti civili che, dopo l’inaugurazione della kermesse con la mostra Le Stanze degli amanti di Oreste Monaco, ha aperto il festival con la direzione artistica dell’attore e operatore culturale Luigi Tabita. Un festival che da 9 anni si tiene a Noto, «città – come ha sottolineato il vicesindaco Salvatore Veneziano – aperta e inclusiva da sempre tanto da essere stata immaginata dai suoi fondatori proprio senza mura».
Molto intenso e partecipato l’incontro, che ha visto anche gli interventi dell’attrice Barbara Foria, del presidente di Arcigay Siracusa Armando Caravini e del presidente di Stonewall glbt, Alessandro Bottaro. Mentre Alessandro Zan ha sottolineato quanto siano importanti manifestazioni come Giacinto «quali spazi sociali dove costruire una narrazione diversa da quella che si tenta di imporre facendo credere che sia normale colpire le minoranze, erodendone le libertà raggiunte con grande difficoltà», i due rappresentanti delle associazioni hanno evidenziato quanto sia fondamentale continuare a fare opposizione sana con incontri, pride ed educazione nelle scuole durante questa «legislatura di trincea». Barbara Foria, da sempre amica della comunità lgbt+, ha invece parlato, con la sua consueta verve, di normalità delle differenze e fornito pratiche ricette contro i pregiudizi attraverso un divertente elogio della mediocrità per distruggere i luoghi comuni come quelli che «vogliono le donne sempre al top come delle wonder woman e i gay come individui sempre belli, scintillanti, glitterati e buoni”.
A chiudere la serata la proiezione, in prima nazionale, del toccante documentario Number 52 del regista palestinese Nour Hijazi. Giacinto continua oggi, alle 19 con Noto città arcobaleno: un flash mob in cui le associazioni partner invaderanno le strade principali della città con animazioni, flash-mob e una travolgente onda rainbow, per continuare poi al Convitto delle Arti con il progetto di improvvisazione video/sonoro Bodies and space curato da Kinothon e la presentazione editoriale del libro Trauma della performer internazionale, content creator, divulgatrice e attivista Daphne Bohémien con la presenza di Giuliano Arabia, avvocato e componente dipartimento pari opportunità AIGA (associazione italiana giovani avvocati).