“Sono fan del Giacinto Festival e ho avuto modo di seguire il percorso evolutivo di questa manifestazione che negli anni è diventata sempre più importante. Ho accettato l’invito sperando, nel mio piccolo, di dare un contributo alla comunità LGBTQIA+. Inoltre l’argomento di quest’anno sugli “spazi sociali” mi è sembrato particolarmente interessante perché non stiamo facendo grandi passi in materia di diritti della comunità”.
Torna a Noto il Giacinto festival – nature Lgbt+: lo “spazio sociale” è il tema di questa IX edizione!
Così Barbara Foria, attrice, comica e conduttrice radiofonica spiega le ragioni che l’hanno portata ad accettare l’invito del direttore artistico Luigi Tabita a partecipare alla nona edizione del Giacinto Festival – nature Lgbtq+ (www.giacinto.it) che si terrà a Noto sabato 5 e domenica 6 agosto. In particolare, l’attrice e conduttrice romana parteciperà – sabato sera – al dibattito, tra gli altri con Alessandro Zan, dal titolo “Senza paura Senza paura: l’Italia e i diritti civili”.
Barbara, a che stato siamo? Su cosa punterà il tuo intervento?
“L’invito da parte di Luigi Tabita è arrivato in seguito a un mio intervento in cui parlavo del diritto alla mediocrità delle donne e di quanto tale diritto spesso ci venga negato, proprio come diceva la grande Marisa Bellisario. Sembra che, sia le donne che la comunità LGBTQIA+, per poter esistere, debbano dimostrare continuamente di essere eccezionali. Il mio intervento, infatti, verterà proprio sul diritto alla mediocrità. Basta essere Wonder Woman, basta essere Priscilla la regina del deserto, basta essere la regina Elisabetta. Io voglio essere Camilla che vive al castello che va alle feste all’ippodromo , mangia beve si affaccia al balcone e saluta e dopo da un “cuppino” in testa a Carlo”.
Sai di essere un’icona gay, giusto? Perché secondo te?
“So di essere un’icona gay, ne sono fiera e ne ho sempre gioito. Non so perché mi sia stato attribuito dalla comunità LGBTQIA+ questo privilegio, forse perché sono bionda e quindi dopo Raffaella Carrà, Madonna e Lady Gaga … la bionda napoletana potevo essere solo io. Evviva sempre le bionde amate da tutta la comunità. Tornando seria, credo di essere amata anche per il mio carattere forte, per la mia schiettezza e soprattutto per essere molto rispettosa nei confronti di tutte le comunità e lo si evince nelle tematiche trattate nei miei monologhi”.
Il tema di Giacinto è lo spazio sociale. Come si fa a renderlo più inclusivo e senza barriere?
“A mio parere le barriere non dovrebbero proprio esistere in uno spazio sociale. Per me la parola inclusione significa accettazione dell’altro, anche di ciò che non si conosce. Spero vivamente che si possa arrivare prima o poi a questo livello di accettazione. Forse nel frattempo non sarò più viva però mi auguro che proprio le generazioni future possano vivere a pieno lo spazio sociale, riprendendoselo totalmente. Trovo raccapricciante l’idea che un individuo debba lottare per avere uno spazio nella società. Dovrebbe essere tutto così semplice e invece più andiamo avanti e più diventa complicato”.
La comicità è un’arma contro i pregiudizi?
“Penso che la comicità possa essere un’arma contro i pregiudizi solo se viene utilizzata nel modo giusto. Vorrei trasmettere il messaggio che con la comicità si possono istruire le nuove generazioni, insegnare a sorridere e a ridere di sé stessi e degli altri, sempre con educazione e rispetto. Inoltre credo che l’ironia possa essere un’arma vincente, perché con una risposta ironica puoi sconfiggere il nemico”.