A rendere ancora più assurda la morte di George Michael, scomparso il 25 dicembre a 53 anni, c’è il fatto che la popstar dopo anni di silenzio si apprestava a ritornare con un nuovo album d’inediti. Lo ha spiegato alla BBC Il produttore Naughty Boy: “Il disco era quasi completato”. Intanto il quotidiano britannico Daily Telegraph evoca per la prima volta l’ipotesi di una segreta dipendenza dall’eroina per il cantante scomparso. Symphonica è l’ultimo lavoro musicale del cantante e risale al 2014, mentre l’ultimo album d’inediti risale al 2004 ed è Patience che conteneva i singoli Freek!, Shoot the Dog e Amazing.
Naughty Boy, che ha già lavorato con star del calibro di Beyoncé e Emeli Sande, aveva parlato dell’imminente uscita di un nuovo album proprio nei giorni scorsi: “Non vedo l’ora. Io non so cosa aspettarmi. E, a dire il vero, lui è più misterioso di chiunque altro quindi sono davvero eccitato”, aveva detto il produttore. “Ha un album in uscita il prossimo anno, e ha intenzione di fare qualcosa anche per il mio disco”. I due non avevano ancora cominciato a registrare, ma Naughty Boy era sicuro che sarebbe stata la sua “più interessante collaborazione”.
George stava anche progettando la riedizione di ‘Listen Without Prejudice 25’ sulla sua vecchia etichetta Sony Music, con la quale aveva avuto una battaglia legale per la libertà creativa nel 1990, ma con cui l’armonia era da tempo stata restaurata.
E non è tutto. Michael stava ultimando anche un film-documentario, che sarebbe dovuto uscire nel marzo 2017. Il film dal titolo ‘Freedom: George Michael’ racconta la storia della realizzazione del disco, il dolore di George per la morte del suo amante Anselmo Feleppo nel 1993, la sua frustrazione per la commercializzazione di il suo album, e il caso giudiziario clamoroso che ne era seguita. Intanto si fa sempre più strada l’ipotesi di una causa diversa dal semplice infarto per la morte della popstar. Una fonte, non svelata dal Telegraph, avrebbe raccontato che Michael sarebbe stato curato in una clinica in seguito a un’overdose lo scorso anno: “Prendeva eroina, è stato portato più volte in clinica, è un miracolo che abbia vissuto così a lungo”. “L’infarto, cioè la causa della morte di Michael secondo il suo manager Michael Lipman – scrive ancora il Telegraph – è piuttosto frequente tra gli eroinomani”. Il compagno di Michael dal 2011, Fadi Fawaz, noto stilista, ha detto al Telegraph di averlo trovato senza vita nella casa dell’Oxfordshire, dove era andato per trascorrere insieme il giorno di Natale. “Dovevamo pranzare assieme per Natale. Sono andato per svegliarlo, ed era morto da poco, era a letto tranquillamente. Ancora non sappiamo cosa sia successo”. “Ora è tutto finito. Voglio che la gente lo ricordi per come era, una persona magnifica”.
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