Chiunque definisca gli omosessuali come “spazzatura” sta dicendo qualcosa di inaccettabile, ma quale aggettivo si potrebbe usare se a pronunciare queste parole d’odio è un ministro dei diritti dell’uomo? Succede in Marocco e il politico in questione è Mustapha Ramid, dal partito islamista conservatore Hizb Adala wa Tanmia (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo). Interpellato dai giornalisti sulla depenalizzazione dell’omosessualità, ancora considerata reato nel regno nordafricano, il ministro è sbottato: “Troppo è troppo! Tutti danno importanza a questa omosessualità e vogliono discuterne: quella gente è spazzatura!”.
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Ramid “è notoriamente omofobo, è contrario alla laicità, difende la poligamia, si oppone ferocemente all’abolizione della pena di morte, alla depenalizzazione delle relazioni sessuali extra-matrimoniali, all’uguaglianza tra donne e uomini in materia di eredità, alle adozioni, alla libertà di culto e di coscienza, eccetera”. Il ministro, per esempio, ha consigliato in passato ai gay di cambiare sesso per evitare problemi.
L’ultima dichiarazione del ministro ha comunque scatenato un mare di polemiche: sul web molti hanno sostenuto la posizione del politico. Marzouka spiega: “Il Marocco è un paese musulmano e per questo la legge deve punire questi atti. Se non vi sta bene, potete andarvene altrove”. D’altra parte, secondo Raouf, “l’omosessualità è un peccato e una malattia che corrompe tutto il paese”. Moad è un po’ più moderato: “Siete gay? Va bene, basta che non ve ne andiate per strada fieri di esserlo. Siamo un paese normale, non vogliamo vedere queste cose”. Yassine non lo è per niente: “I froci meritano solo la morte”. Hassane tira fuori la tesi complottista secondo cui l’omosessualità in Marocco sarebbe promossa dal governo francese per continuare a esercitare il controllo sul paese.
Da: IlGrandeColibrì