Gabriel Garko direttamente dal settimanale Chi, in edicola questa settimana, racconta una volta per tutte i suoi ultimi mesi di “cambiamento”.
“Ho detto a chi di dovere tutta la verità… Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda. È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti“. Il riferimento è all’”Ares Gate” e al suicidio di Teodosio Losito, con la vicenda al centro delle cronache degli ultimi giorni per un’indagine aperta in procura.
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L’attore racconta di essere stufo di trovarsi in mezzo a storie che, a suo modo di vedere, non lo riguardano più: “Sono giorni che lavoro incessantemente, che mio papà non sta molto bene e che il mio nome riempie le pagine dei giornali. Ciononostante sono sereno, ma non nascondo che non è facile sopportare questa gogna mediatica”. Lo sfogo di Garko è molto sentito: “Negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della “mignotta”, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: ‘Ti facevo diverso’”.