Brian May racconta Freddie Mercury. L’amico, il Re, “un uomo pieno di contraddizioni, estroverso e timido, travolgente e sensibile”. Lo fa in Queen in 3-D, una raccolta di fotografie realizzate dal chitarrista dello storico gruppo con una macchina stereoscopica. Il racconto che ne esce di Mercury, morto nel 1991 a causa dell’Aids, va oltre le tre dimensioni. E svela aspetti fin ora poco noti della voce che ha fatto innamorare milioni di fan. “Per pochi mesi…sarebbe ancora con noi”. Del libro, in uscita il 25 maggio, ne dà conto il Corriere della Sera, in un articolo di Paola De Carolis.
“Brian May si emoziona. Sono passati 26 anni dalla morte di Freddie Mercury, ma il ricordo, l’affetto e la mancanza non appassiscono. Se solo si fosse ammalato poco più tardi avrebbe avuto accesso al cocktail di farmaci grazie al quale l’Aids non è più una condanna a morte. Forse si sarebbe salvato”
“Brillante, imprevedibile e straordinario”, Mercury era “una rockstar prima ancora di incidere un disco. Era come un pavone: riusciva a tradurre in realtà la sua fantasia”. Freddie era “semplice e diretto”, soprattutto quando c’era da fare annunci importanti, come quello sulla sua omosessualità e, più tardi, quello sulla malattia che l’ha strappato alla vita all’età di 45 anni.Per tutti i suoi eccessi e la sua esplosiva individualità, Mercury aveva un modo di fare “semplice e diretto”, nonché un certo understatement: “I suoi annunci – ha raccontato May al Sunday Times – iniziavano con “Beh, presumo che sappiate…“. Fu così che a un certo punto, quando era già più che ovvio che era gay, ci disse “presumo che sappiate che nella mia vita privata c’è stato qualche cambiamento”, e anni più tardi, che era malato. “Sono alle prese con questa malattia, non ne voglio parlare, non voglio che la nostra vita cambi, questa è la situazione”. Ci diceva queste cose e poi cambiava discorso.
May parla anche del rapporto tra Mercury e Mary Austin, la donna che rimase al suo fianco fino alla morte. Nonostante la sua omosessualità, Freddie la definiva l’amore della sua vita, erano molto in sintonia. Brian May