C’è un verso di Disco Paradise, l’ultimo single di Fedez, Annalisa e Articolo 31, che proprio non va giù a due esponenti di Fratelli d’Italia.
Lo usano il capodelegazione meloniano all’Europarlamento, Carlo Fidanza, e il senatore Roberto Menia per costruirci un video di campagna elettorale. Le elezioni europee di 2024 si avvicinano e i due, estrapolando la frase del tormentone dell’estate «Come tutti gli italiani all’estero / L’anno prossimo non voterò» attaccano il compagno di Chiara Ferragni: «Non sappiamo se Fedez abbia davvero deciso di non votare alle elezioni europee dell’anno prossimo. Che ci frega, direte voi, un voto in meno per gli altri. Ma in fondo non è questo ciò che importa ora. Quello che ci interessa chiarire con questo video è che questa frase della canzone è semplicemente falsa».
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Fidanza e Menia, in un finto botta e risposta a distanza – uno si trova al mare, l’altro in montagna -, partono con la spiegazione: «È falsa in primo luogo perché non è vero che gli italiani all’estero non votano. Alle ultime elezioni politiche dello scorso anno più di un milione e 250 mila italiani residenti all’estero hanno esercitato il loro diritto di voto, il 26,4% degli aventi diritto» (non esattamente urne piene…).
L’accanimento su quella che è soltanto una canzone, tuttavia, trova la propria spiegazione nella parte finale del video, dove si esplicita l’intento propagandistico: «Insomma, alle importantissime elezioni europee del prossimo anno tanti italiani all’estero potranno decidere di votare per i membri italiani del Parlamento europeo, dal loro Paese europeo di residenza, stabile o temporanea che sia», afferma Menia. E Fidanza conclude: «A questo punto ci auguriamo che saranno davvero in tanti a farlo, così come ci auguriamo saranno tantissimi quelli che si recheranno a votare per dare più forza all’Italia in Europa. Con buona pace di Fedez e dei successi musicali dell’estate che, per carità, saranno anche dei piacevoli tormentoni, ma non sempre ci azzeccano». In chiusura, il filmato mostra una carrellata di cinque persone, tutti uomini, che dall’estero confermano la tesi dei “narratori”: «Fedez, noi andremo a votare perché abbiamo l’Italia nel cuore, ci dispiace per te».