Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”
Francesco Gabbani intervistato da Aldo Cazzullo per il Corrire Della Sera ha parlato dei suoi progetti, di come la vita è cambiata dopo la vittoria del Festival di Sanremo e delle voci su una sua “appertenenza” alla massoneria e/o lobby gay. Ecco cosa ha raccontato:
Di lei però, Gabbani, si sa poco. Chi è veramente?
«Un artista che cerca di suscitare emozioni. Non mi va di espormi politicamente; però a mio modo faccio politica. Pachidermi e pappagalli è una satira sulle fake news e sui complottisti della rete».
Come hanno reagito?
«Sono stati coerenti con sé stessi. Hanno scritto che appartengo alla massoneria e/o alla lobby gay».
In effetti andrà al Gay Pride di Madrid.
«Mi hanno invitato e ne sono felice. Nonostante i passi avanti, ancora oggi in Italia non è facile uscire allo scoperto. Nel mio piccolo sono un sostenitore della comunità gay; ma non ne faccio parte».
È fidanzato?
«Da sei anni, con Dalida: fa la tatuatrice».
Un altro suo successo si intitola «La mia versione dei ricordi». Il suo primo ricordo qual è?
«Il senso di angoscia e di abbandono quando mio padre usciva di casa per andare a lavorare, nel negozio di strumenti musicali che abbiamo ancora, a Carrara. Poi arrivava mio nonno Sergio a farmi smettere di piangere. C’ è ancora, ha 94 anni».
Lei suona fin da piccolo, vero?
«Sì, la batteria, poi la chitarra. Improvvisai il primo concerto a 4 anni, con l’ asta del microfono e le luci, in piedi sulla cassapanca di vimini. L’ esordio vero è stato il disco con la mia band di allora, i Trikobalto. Avevo 19 anni, stavo per dare la maturità classica».
Ora ne ha 35. Il successo è arrivato tardi, con la vittoria a Sanremo giovani 2016.
«Era la terza volta che provavo. Mi scartarono al Sanremo della Clerici, poi a quello di Morandi. Mi son detto: basta, proviamo ancora questa volta, poi cambio mestiere. E se non fosse per Carlo Conti e Massimo Giletti, sarei a badare alle mucche in alta Val Badia, il mio luogo dell’ anima».
Lei non crede in Dio, in una realtà trascendente?
«Mi piacerebbe crederci; però ho come un blocco. Trovo difficile accettare un dogma. Ma anch’ io sono alla ricerca di un senso».
Non crede neppure all’ immortalità dell’ anima?
«Non lo so. Direi di no. Non so se ho un’ anima o una coscienza intellettuale».
Dopo «Occidentali’ s Karma» l’ hanno accusata di dissacrare la cultura dell’ Oriente.
«Al contrario: abbiamo ironizzato sulle distorsioni che se ne fanno nella nostra parte di mondo. Con mio fratello Filippo abbiamo scritto la melodia di getto, cantandola in un inglese maccheronico. Il testo è di Fabio Ilacqua: il mio alter ego della parola, che però sa molte più cose di me. Ha trovato le figure paradossali e i neologismi per esprimere esattamente quello che volevo dire io: la rete è la nuova filosofia».
Pippo Baudo ha detto al «Corriere» che lei non rimarrà.
«E mi ha fatto soffrire. Ho sempre collegato il festival a Baudo. Mi è spiaciuto molto sentire un commento così cattivo e superficiale, tipo haters della rete, da una figura così rappresentativa».